Una filastrocca post psichedelica, una scossa rock e un bizzarro grido d’amore insieme. Cuori animali e calore contro i sempre più freddi e numerosi cuori robotici, organi analogici dentro ospiti digitali. Un inno all’incomunicabilità nell’era della comunicazione troppo facile, Antonioni sotto acido e con l’amplificatore che scrocchia. Strappo in campo fucsia, sogno, occhi aperti: colori fluorescenti in Natura.
A distanza di oltre un anno dal successo di “Astrodinamica” la band torna dunque, a grande richiesta, con un nuovo brano, ma con la stessa intenzione di sempre: sono le canzoni a parlare per loro, la musica, solo e soltanto la musica. Perché le facce distraggono e basta.