“Prima Forma Indefinita” vuole rappresentare, fin dal suo concepimento primo, l’essenza stessa delle pene che una mente ed un animo riescono a sopportare. Ogni componimento rappresenta il puro sfogo personale, privo di qualunque entusiasmo o voglia di venir compreso da chissà chi: il vagito di chi fa dell’apatia un miraggio lontano agognato da tempo. La prima fatica d’una forma di vita vuota che non riesce più ad identificarsi in nulla, nemmeno in sé stessa risultando indefinita per definizione.
Un Ep questo degli Apatia che non può e non deve passare inosservato, perché la tematica profonda rispecchia anche quello che è l’andamento generale dell’album dove le cinque tracce risultano corpose e ricche di spunti originali e soprattutto si fanno apprezzare già da un primo ascolto. Un Black Metal di quelli fatti a regola d’arte dove spicca la tecnica dei singoli musicisti e la buona sinergia.
Questo Ep alterna spunti melodici che nella maggior parte dei casi si riversa in qualcosa di più ruvido e spinto, per mezzo di chitarre che aggrediscono e che vengono ben sostenute da una sezione ritmica tecnica e martellante.
In questo Ep non può passare in secondo piano la voce che svolge un ruolo determinante per la riuscita di “Prima Forma Indefinita”, parlata, incazzata con tutto e con tutti. Fiore all’occhiello di questa nuovo lavoro la produzione, che è super riuscita e che conferisce di fatto potenza al sound.
Se amate il buon vecchio Black Metal, gli Apatia sapranno accontentarvi…
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