Barabba, fuori “Ragazzo di Strada”, personalissima reinterpretazione del classico de I Corvi

Barabba, fuori “Ragazzo di Strada”, personalissima reinterpretazione del classico de I Corvi

Ci sono cover che non sono cover. Questo “Ragazzo di Strada” è una di quelle. Impossibile per Barabba resistere alla tentazione di far proprio il testo della versione italiana, a sua volta già cover dell’originale “I Ain’t No Miracle Worker” delle americane Nancie Mantz e Annette Tucker, interpretata dai Brogues, uscita nel 1965 e ripresa poi da I Corvi nel 1966. Un testo che calza a pennello al personaggio Barabba, ai suoi tormenti, al suo disincanto, tanto da sembrare quasi scritto apposta per lui. L’ambientazione sonora, completamente stravolta rispetto all’originale nei suoni, nelle armonie e nelle melodie, completa il processo di appropriazione del brano, rendendolo a tutti gli effetti una canzone a firma Barabba, perfetta per delineare sempre più nettamente il profilo e la poetica del progetto, arrivato con questo al suo terzo singolo.

“Ci ha sempre divertito l’idea di giocare con un grande classico cercando di farlo nostro il più possibile a costo di fregarcene completamente dell’originale e, arrivati a una certa età, ci siamo sentiti ormai sufficientemente smaliziati per osare un tale affronto. Inoltre ci serviva un brano che introducesse nell’universo Barabba la tematica delle diversità e delle incompatibilità nel rapporto di coppia, che sarà centrale anche nel prossimo singolo “Bastare a me stesso”, ma che lo facesse con il tono disilluso e un po’ maledetto che si addice al protagonista delle nostre storie, lontano da mielosità e romanticismi vari. Così, rovistando nello strabordante archivio delle canzoni in italiano che parlano di amori difficili, è stato impossibile non imbattersi in questo gioiellino, per la verità così poco italiano. Arrivati a quel punto ormai la tentazione non era più gestibile.”.

“Ragazzo di Strada” segue i singoli “Un Altro” (2021) e “Bianco Natale” (2020), ed anticipa “Bastare a me stesso” in uscita il 24 settembre 2021.

Sotto il moniker Barabba si celano Jonathan Iencinella, Riccardo Franconi e Nicola Amici. Attivi nel circuito indipendente dalla metà degli anni ‘00, i tre sono stati coinvolti a vario titolo fino a tempi recenti in formazioni come Lebowski, Jesus Franco & The Drogas, Lazzaro e Le Ossa. Insieme hanno già condiviso un’importante esperienza nei Butcher Mind Collapse, con cui tra il 2004 e il 2013 hanno pubblicato due dischi di avant-noise-blues e condotto un’intensa attività live. Amici è inoltre titolare del progetto solista Kaouenn. Ritrovatisi nel 2019, lavorano da allora all’elaborazione di una loro personale fusione tra elettronica e forme contemporanee di canzone d’autore, di cui Barabba rappresenta il frutto.

La musica si muove tra sinistre pulsazioni downtempo e soluzioni ritmiche prese con disinvoltura dalla cultura rap/trap/r’n’b/urban, filtrate però attraverso una sensibilità lirica più affine a Nick Cave che a Eminem. La voce usa registri vicini allo spoken word, accennando talvolta un cantato, mentre i testi, spesso in forma di flusso di coscienza, mettono in scena le vicende di un personaggio cinico e disilluso, Barabba, che immerso nelle ambientazioni noir dei propri psicodrammi, racconta le sue quotidiane miserie emotive, i suoi dialoghi interiori, le difficoltà nel rapporto con se stesso e con l’altro e l’ansia generata dalle convenzioni sociali in un’anima tormentata che fatica a confrontarsi con la “normalità”.

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