Daniele Faraotti, “Phara Pop Vol 1” , una concezione astratta di un’idea di musica

Daniele Faraotti, “Phara Pop Vol 1” , una concezione astratta di un’idea di musica

Phara Pop Vol 1 non è un album. È una concezione astratta di un’idea di musica che esprime concretezza nel riversarsi nelle orecchie dell’ascoltatore. È un viaggio astrale nella mente di Daniele Faraotti, artista con alle spalle mondi di note e versi seminati nel campo della vita. La musica è tutto. La musica è la salvezza di un’anima sensibile e folle, ironica e colta. Scopriamo qualcosa di questo surreale album insieme a Daniele che già preannuncia ulteriori suoi lavori.

MIAB: Ciao Daniele, visto il tuo periodo buio, hai mai pensato di smettere di fare musica?
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No mai. La musica mi consentiva di staccare dalle rotture che si paravano davanti giornalmente.

MIAB: Quanti brani hai lasciato nel cassetto?
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Una decina, li ultimerò e poi li pubblicherò nel prossimo album.

MIAB: Parlaci della copertina!
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Mah, ho immaginato questa cosa del cocomero in testa e l’ho realizzata. Con l’aiuto di Ernesto Mazzotti, fotografo e amico. Ho scoperto dopo che in Romagna, soprattutto i contadini di Romagna, usano farsi uno scherzo detto “scuffia” che consiste nel rovesciare sul capo del malcapitato e a sua insaputa, una mezza anguria succosa. Diciamo che mi sono scuffiato da solo.

MIAB: Synth e suoni campionati oppure un sound più genuino e naturale?
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Dici in Phara Pop? In Phara Pop i suoni sono quelli di logic 9 a parte la voce, il basso in un paio di pezzi, il theremin e il violino di Valeria Sturba. Anche il contrabbasso di Matteo Zucconi e il trombone di Simone Pederzoli che però sono finiti nella seconda parte della “visione di Proculo” – la si può ascoltare solo su bandcamp. E’ una bonus track.

MIAB: Hai mai pensato di cantare in inglese?
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Si tante volte… pronuncio male… non è cosa… mah forse più in là.

MIAB: Che cosa ne pensi della scena musicale italiana in generale?
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Bisogna vedere a quale scena ti riferisci – ci sono tante scene. C’è la scena dei soliti “minacelentanomorandiranierialbanozanicchiberti” che non seguo dal 1968, poi c’è la scena dei nuovi “amiconixfactoriani” che non solo non seguo ma non conosco, poi c’è la scena di quelli che fanno un po’ come ie pare e lì qualcuno conosco e apprezzo : Ooopopoio, Valeria Sturba, Vincenzo Vasi, Splatterpink, Testa de Porcu, Max Tozzi, la Loriga ed altri.

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