Davide Amati, in arrivo l’omonimo debutto per The Orchad

Davide Amati esordisce con il suo primo omonimo album, un manifesto di ribellione artistica che sfida le convenzioni e che non si lascia contenere da etichette precostituite, ma si muove libero tra testi intensi e sonorità estreme e hard rock.

Frutto dell’incontro con Frankie Wah dei Little Pieces of Marmalade, già chitarrista di Manuel Agnelli, il disco nasce da una sintonia tra due artisti uniti dalla ricerca di nuove forme espressive. La collaborazione con Frankie ha preso vita portando alla produzione dell’album tra lo studio personale dell’artista a Santarcangelo di Romagna e l’Isola Studio di Milano, con il supporto di Giulia Formica (Baustelle, Selton, Colombre) alla batteria e la guida tecnica di Guido Andreani che lo ha registrato e finalizzato.

L’album si distingue per un sound autentico e viscerale: chitarre distorte, una voce lasciata volutamente pura, senza filtri, e un’energia che oscilla tra impeto rock e lirismo evocativo. La fusione tra la duttile vocalità di Davide e il suo modo istintivo di suonare, mai canonico, crea un’identità forte e riconoscibile. L’influenza del blues rock si mescola con un’attitudine moderna, in un continuo gioco di contrasti tra potenza e delicatezza, tra amore e tormento.

L’album si apre con Rabbit, un inno alla resistenza dell’artista indipendente, per poi accelerare con Campi Elisi, dove il rock ‘n’ roll si alterna a momenti di resa e di preghiera. Il groove funk di Amore Mio Che Fai introduce un’ironia tagliente, mentre Baby Rock N Roll gioca con elementi prog e atmosfere fiabesche. Tra le tracce più intense troviamo anche Ti Amo Di Brutto, una dichiarazione d’amore senza freni, e Baciarti Bruciarti, un grido di dolore e desiderio che si consuma tra fiamme e cenere. L’irriverente Sexy Sceriffa aggiunge un tocco di humor e provocazione, mentre Tu Sei Tu chiude il disco con una riflessione sulla libertà e l’identità, abbattendo i confini dell’ego.

Con questo esordio Davide Amati imprime il suo nome e la sua visione musicale in un disco che non accetta limiti. Ogni traccia è un atto di trasformazione e un’affermazione di indipendenza, un’opera che si muove tra sperimentazione e tradizione, portando il rock moderno verso nuove frontiere. Un album da ascoltare con il volume al massimo, per perdersi e ritrovarsi tra le sue distorsioni e le sue verità senza filtri. Dopo i singoli Rabbit e Campi Elisi, l’omonimo album di Davide Amati esce il 18 aprile 2025, corredato dalle note di copertina di Luca Damiani, musicologo e conduttore radiofonico su Rai Radio 3, dove ha recentemente trasmesso Rabbit nel programma“Sei Gradi”. Il disco verrà presentato live in un tour che parte dallo Zalib di Roma il 30 aprile.

 Tour:

  • 30 aprile – Zalib, Roma
  • 2 maggio  – Teatro Il Lavatoio, Santarcangelo di Romagna
  • 7 maggio – Germi, Milano
  • 8 maggio – Cortile Cafè, Bologna
  • 17 maggio – Petit Arquebuse – Forlì

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