I Deadlock Crew nascono in Italia, a Trieste, nel lontano 1999. Una solida metal band che ha mantenuto da sempre la stessa line up, la stessa energia e lo stesso
entusiasmo per il metal. Lorenzo e Giuliano, rispettivamente cantante/chitarrista e batterista, con la loro esperienza maturata in numerose realtà musicali locali hanno trovato una perfetta sintonia con il chitarrista Yure e il bassista Daniele in questo progetto. L’idea è quella di mescolare i generi che più hanno influenzato la loro musica da sempre come il thrash metal, l’alternative metal e l’hard rock.
Nell’anno della loro fondazione, pubblicano un promo-cd dal titolo “Lobotomized people” che riceve numerose recensioni positive dagli esperti del settore dell’epoca e spinge la band a rimanere attiva sul territorio con concerti, manifestazioni, festival e motoraduni. Le performace live fatte di “entusiasmo, watts e sudore” piacciono alla band che negli anni si specializza tralasciando però studi e sale di registrazione. L’anno del COVID-19 forza i quattro a cambiare rotta e quindi a dedicarsi esclusivamente allo sviluppo e alla registrazione di nuovo materiale per il loro album del 2021 intitolato “Look down on me”.
Nel 2024 la band è maturata ulteriormente, il fuoco dell’entusiasmo e l’energia non tendono a diminuire, anzi, dopo numerosi live dove hanno potuto esibirsi agli appassionati di musica rock/metal decidono di far uscire il nuovo album “No way out”, album più aggressivo e tecnico del precedente.
Per i Deadlock Crew divertirsi e divertire è la cosa più importante .
“No Way Out” è il titolo del vostro nuovo album. Perchè proprio questo titolo ?
E’ il titolo di una delle canzoni dell’album che nasce da un incubo molto intenso che uno di noi ha fatto ripetutamente. Sembra un film horror, ma la cosa più forte che volevamo trasmettere era proprio l’angoscia in cui alle volte ci si ritrova, non solo nei sogni, ma anche nella quotidianità stressante, in cui alle volte sembra non esserci via d’uscita: No way out
Preferite testi in Inglese on in Italiano ?
Fino ad oggi abbiamo sempre preferito i testi in inglese. E’ una lingua forse più musicale, per il genere che suoniamo probabilmente più adatta, inoltre è internazionale e quindi allarga il pubblico a cui puoi arrivare. Abbiamo una sola traccia in Italiano, “Io sono un Boomer”, il cui successo però è andato oltre le più rosee aspettative, non solo in Italia, ma anche in un live all’estero quest’anno (in Austria) dove alla fine sia il pubblico che l’altra band che ha suonato con noi ci hanno spronato a farne altre. Vedremo…
I Deadlock Crew sono solo musicisti o spendete del tempo insieme anche nel tempo libero?
Suoniamo insieme con questa line-up da ormai 25 anni e abbiamo condiviso veramente molto oltre la musica in questi anni. Ci troviamo da sempre almeno una volta alla settimana per suonare, ma, al di là delle prove o i concerti, siamo quattro amici, con veramente tanti altri amici comuni quindi se il lavoro e le famiglie lo consentono si fa festa tutti assieme!
Synth e suoni campionati oppure un sound più genuino e naturale ?
Non amiamo troppo sinth e suoni campionati, ci piace di più il sound “naturale”, a dirla tutta. Per quest’ultimo lavoro eravamo alla ricerca di un nuovo sound con un maggior impatto, abbiamo realizzato canzoni con una composizione più complessa e curata nella tecnica. L’attenzione per il groove, le dinamiche e i suoni c’hanno portato a un risultato che ci soddisfa molto e lo riteniamo piuttosto “genuino”.
Quale strumento in più vorrete in line up ?
Al momento siamo a posto così, se suoniamo nella nostra città alle volte ai live facciamo suonare qualche pezzo con noi a qualche amico che ci segue da sempre, ma un ampliamento della line-up ora non è previsto.
Che cosa ne pensate della scena musicale italiana in generale ?
Noi italiani amiamo la musica, in tutti i suoi generi. Nel nostro paese c’è ancora tanta scelta, tanti musicisti e tanta voglia di cantare e divertirsi.