Deflag, “Let Us All Unite!”, un titolo come un puntino luminoso da guardare nelle avversità più buie

Deflag, “Let Us All Unite!”, un titolo come un puntino luminoso da guardare nelle avversità più buie

Accade quando meno te lo aspetti. Quando i like sono più importanti della persona, del contenuto. Quando catturare l’attenzione in pochi secondi è la chiave per il successo e tu non hai nemmeno avuto il tempo di aprire bocca o di sfiorare una corda.
Accade che in un panorama soffocato dall’informazione e dall’offerta, dall’apparire come unica affermazione, da hit scritte con la carta carbone e da featuring usati come garante, quattro persone riescano a trovarsi semplicemente in una sala prove con il desiderio e la necessità di scrivere musica per il piacere di farlo.
I DEFLAG nascono così, sul finire del 2019 con l’ingresso di Daniele alla voce.
L’urgenza delle urla taglienti dell’hardcore che si sposa perfettamente a una sezione strumentale aggressiva e dinamica, ricca di sfumature.
Con un’impronta stilistica personale ben definita, ogni componente contribuisce al fluire naturale di idee: non c’è uno schema prefissato, non c’è un ritornello da scrivere a tutti i costi.
C’è invece il bisogno di comunicare stati d’animo, storie e immagini attraverso musica metal poliedrica: veloce, potente, cadenzata, melodica.
Il risultato è un EP di cinque canzoni dal titolo Let Us All Unite!, registrato durante la primavera del 2021 in provincia di Novara presso The House Of Groove di Diego Cattaneo, nelle vesti di produttore abile e saggio. Un titolo come un puntino luminoso da guardare nelle avversità più buie.

MIAB: Benvenuti ragazzi, qual è il messaggio di questo album?
Deflag:
Ciao a tutti voi di Music In A Box e grazie. Let Us All Unite! è nato dal nostro bisogno di comunicare stati d’animo, storie e immagini attraverso musica metal poliedrica: veloce, potente, cadenzata, melodica. Possiamo dire che la nostra musica è una chiamata alle armi senza armi. Un modo per buttare fuori sensazioni e vissuti negativi. Senza vittimismo, ma con una voglia di riscatto e di miglioramento. Cerchiamo sempre di evitare una certa retorica “muscolare” propria dell’hard-core e di un certo tipo di metal. I nostri testi sono piuttosto introspettivi e cercano di sondare le zone d’ombra che ci sono in ognuno di noi. Spesso in modo non diretto, ma figurato. Il messaggio, tuttavia, è che c’è sempre una luce da trovare e seguire per uscire dall’oscurità.

MIAB: Un motivo in particolare per la scelta della copertina?
Deflag:
Per questo dobbiamo dare il merito a Silvia Fanuli, nostra amica e grafica che, dopo aver ascoltato l’ep, ha realizzato in pochissimo tempo questa copertina. Ci è piaciuta talmente tanto che ci siamo affidati a lei anche per la creazione del video di “Liberation”, in cui animazioni e story board sono davvero in linea con il testo. Se siete curiosi, potete darci un’occhiata qui: https://bit.ly/Deflag_Liberation

MIAB: I Deflag sono solo musicisti o spendete del tempo insieme anche nel tempo libero?
Deflag:
Siamo prima di tutto amici e condividiamo la stessa passione: la birra.

MIAB: Synth e suoni campionati oppure un sound più genuino e naturale?
Deflag:
Al momento puntiamo di più a suoni più genuini e naturali piuttosto che elettronica e synth.

MIAB: Che cosa ne pensate della scena musicale italiana in generale?
Deflag:
Sicuramente in Italia oggi c’è un certo fermento in ambito metal, in tutte le sue sfaccettature. Negli ultimi anni sono emerse tante band di grande qualità che nulla hanno da invidiare a quelle di scene più blasonate. Il problema sta nel mancato ricambio generazionale. I generi estremi sembrano avere poco appeal verso i più giovani, col risultato che band ottime hanno spesso una scarsa risposta di pubblico.

MIAB: Dove vi troviamo online?
Deflag:
Potete trovarci su tutte le piattaforme musicali (Spotify, YouTube, iTunes, Weezer ecc…) e, se volete supportarci, potete ordinare la vostra copia digitale o fisica direttamente dal sito di Ghost Record, www.ghostrecordlabel.com.
A presto & stay metal!

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