“Deriva” è la ballata dell’album “Memorie dal Futuro” dei Leda. Le parole del testo, adattate e riassemblate in funzione della musica scritta dal gruppo in sala prove, provengono da una poesia dello scrittore Francesco Ferracuti, che a proposito afferma: “Ad ogni cambiamento dentro di noi ci troviamo di fronte ad una piccola morte ed una rinascita; diventiamo diversi da come eravamo. Questo ciclo è accompagnato dal dolore, è la condizione che definisce la vita. Tuttavia, per istinto, spesso ci rifiutiamo di cambiare per non soffrire, ma è inevitabile e resistere all’inevitabile, non accettandolo, mette ognuno di noi in enorme difficoltà”.
Il video di “Deriva” è un’animazione con la tecnica dello stop-motion, una tecnica antichissima che nasce dall’esigenza di muovere i disegni. L’incontro tra i Leda e l’artista e coreografo Davide Calvaresi, avviene per una collaborazione tra Davide e la frontwoman Serena Abrami (https://it.wikipedia.org/wiki/Serena_Abrami), nei corti ”I sogni di Carlotta”. E’ proprio Carlotta ad essere la protagonista di questo videoclip, personaggio nato per caso durante una pandemia, da uno scarabocchio fatto al telefono. “Ad un certo punto” – dichiara Davide – “Carlotta si è staccata dal foglio dove era stata disegnata, ha iniziato a camminare e poi a correre fuori velocissima. Questo viaggio inizia da un sogno, Carlotta vuole fuggire da tutto, ma in realtà non scappa da niente.”
Davide Calvaresi artista e coreografo, nato nel 1981 a Offida (AP), frequenta l’istituto d’arte O.Licini di Ascoli Piceno e nel 2005 si laurea all’Accademia di belle arti di Carrara. Crea dispositivi visivi che attraversano diverse discipline, dalla videoart alla coreografia digitale. Nel 2019 con il film “Olmo” vince il Globo d’Oro come miglior cortometraggio. Con il corto “Save” nel 2018 riceve il primo premio per il concorso Tempo Limite a cura della Fondazione Cineteca Italiana di Milano e per il concorso Artigiani Digitali a cura di Toscana Filmmakers Festival. Nel 2011 è tra gli assistenti alla regia nell’allestimento del nuovo lavoro di Antonio Latella “Don Giovanni a Cenarteco.” Vince nel 2010 il Premio Nuove Sensibilità organizzato da Nuovo Teatro Nuovo, Teatro Pubblico Campano, insieme al Teatro Stabile delle Marche/Amat, Fondazione Teatro Piemonte Europa. Dal 2005 dirige la compagnia 7-8 Chili con i quali cura la regia di “Buio”, “Ossi di seppia” e “Replay”, quest’ultimo finalista al Premio Equilibrio Roma 2013 e presente al 8°Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia.