“I got fire in my hands”
Desert Daze è Psych. Quel sound che fa venire una voglia pazzesca di ritrovarsi schiacciati fra la folla a un festival, a occhi chiusi, con le orecchie che esplodono, la mente che viaggia, le gambe che si muovono da sole e la testa che va a ritmo, persi e ritrovati, inondati dal fuzz, dai riverberi, dalla voce acida
Desert Daze è un calderone rinfrescante che segna il grande ritorno dei Clustersun, quattro anni dopo l’ultimo lavoro Surfacing To Breathe (Seahorse 2017), un classico dello shoegaze che ha portato il trio di Catania ad avere attenzioni e seguito da ogni parte del globo.
Avalanche, il nuovo e terzo lavoro dei Clustersun, vedrà la luce il 3 Marzo 2021 grazie alla coproduzione fra Icy Cold Records (FR) e la leggendaria Little Cloud Records (US), due etichette che non hanno bisogno di presentazioni per chi segue la scena space rock e psych (in catalogo nomi come Janitors, The Asteroid No. 4, Acid Mothers Temple).
L’album verrà pubblicato in digital, cd e su vinile colorato in edizione limitata.
L’artwork è stato curato da un artista apprezzato e vicino alle scena, il cui nome verrà rivelato presto.
Avalanche si discosta dallo shoegaze sognante, virando a tutta velocità verso strade secondarie deserte e cosparse di acido. Oscuro e scintillante, glorioso e spiazzante, è un album che trova il suo posto in una playlist ideale accanto a The Black Angels, The Lucid Dream, i primi The Telescopes, Dead Skeletons. Missaggio e masterizzazione sono stati curati da James Aparicio, considerato un guru per questo tipo di sound, grazie ai suoi lavori per The Cult Of Dom Keller, Dead Vibrations, Piatcions / Throw Down Bones, Rev Rev Rev.
Il video di The Desert Daze è stato girato e montato da Andrea Conti, il batterista dei Clustersun. L’idea è esprimere visivamente la desolazione del testo di Desert Daze quella sensazione di impotenza causata dal rendersi conto di quanto un obiettivo sia irraggiungibile, che si tratti di combattere i propri demoni o di un amore impossibile. Il video trasfigura la rabbia e lo sconforto in un’immaginaria guerra nel deserto, attraverso lo sguardo fisso di un bambino-soldato: solo, minacciato, senza difese, ma pur sempre indomabile, al centro di un mondo che gli cade addosso e attorno.
I CLUSTERSUN sono ormai una solida realtà nel panorama della scena shoegaze e neo-psych internazionale.
Il loro sound cosmico in 3D è caratterizato da muri di fuzz, riverberi ultraterreni e viaggi psichedelici.
Il trio nasce a Catania nel 2013, e debutta col singolo autoprodotto, Be Vegetal, subito notato da Dave Allison dell’indie US Custom Made Music, che include il brano nella compilation CMM Summer Sampler.
Il singolo Hipgnosis, tratto dal primo album, viene incluso in REVOLUTION – The Shoegaze Revival, un’importante compilation internazionale realizzata nel 2015 da Raphalite Records (UK/Canada) e Gerpfast Kolektif (Indonesia).
I CLUSTERSUN han suonato di spalla a interi tour di Out Of Your Ego, raggiungendo anche gli Stati Uniti, con tappe a New York, Boston, Philadelphia e altre città della East Coast.
Hanno anche contribuito alle compilation Rock Back For Nepal Vol. I (2015) e Rock Back: Stronger Than The Storm (2017), entrambe pubblicate dalla Patetico Recordings di Philadelphia. Hanno inoltre partecipato ai tributi a Echo & The Bunnymen (Gods Will Be Gods, 2016) e Slowdive (Just For A Life, 2017) pubblicati dal leggendario sito e label brasiliano The Blog That Celebrates Itself.
Il 19 Maggio 2017 i CLUSTERSUN han pubblicato l’album Surfacing To Breathe, il secondo per Seahorse Recordings, i cui singoli Raw Nerve e Lonely Moon hanno raggiunto oltre le 40mila visualizzazioni su YouTube.