Double Syd, un sole solitario, come modello d’ispirazione

Double Syd è un duo rock psichedelico composto da Adelmo Ravaglia (voce, chitarra ed organi) e da Enrico Liverani (voce, chitarre, basso e batteria) dedito all’approfondimento sonoro della magia dell’infanzia e delle esperienze irreali e oniriche.
Amici fin dai tempi delle elementari, i Double Syd hanno negli anni creato, suonato e registrato una serie di brani ispirati tanto alla Psichedelia degli anni’60 quanto al Brit-pop e alla musica alternativa degli anni’90.
“My lonely sun” è il loro album d’esordio, composto da 11 tracce cantate in inglese ed introdotto dai singoli “My sun” e “On my paper” e che verrà pubblicato da Urtovox rec il 14 Aprile

MIAB: “My lonely sun” è il vostro album d’esordio. Perché proprio questo titolo?
Double Syd:
Nel scegliere come nominare l’album, abbiamo vagliato alcuni potenziali titoli: alla fine abbiamo optato per “My lonely sun” in quanto ci piaceva l’idea di ricollegarci a quello di una canzone dell’album, nella fattispecie “My sun”, aggiungendoci “lonely”, dato che ci sembrava suggestiva l’idea di un sole solitario, da poter ergere a modello d’ispirazione. “My lonely sun” è perciò una sorta di omaggio romantico alla solitudine, quella creativa. D’altronde, i solitari più audaci si segregano in casa per godersi la vita.

MIAB: E’ casuale la scelta la scelta dei due singoli pubblicati precedentemente al disco? Oppure c’è un motivo ben preciso?
Double Syd:
Quando ha risposto Paolo Naselli di Urtovox alla nostra mail di presentazione dell’album, ci ha proposto un piano discografico comprendente l’uscita precedente al disco di un paio di singoli. A noi piaceva l’idea di pubblicare due singoli che anticipassero e introducessero l’ellepi: abbiamo scelto “My sun” ed “On my paper” in quanto li consideriamo i due pezzi più orecchiabili tra quelli di “My lonely sun” (e tutto sommato i più belli) e ci sembra che lo rappresentino bene.

MIAB: Oltre a suonare e ad incidere passate anche del tempo libero insieme. Siete amici?
Double Syd:
Beh…partendo dall’inizio: ci siamo conosciuti ai tempi delle elementari ed abbiamo legato subito per via del nostro interesse per il disegno e l’umorismo paradossale.
Successivamente Enrico da Alfonsine si è trasferito ad Urbino per frequentare il liceo artistico, quindi per il tutto il periodo delle superiori ci siamo visti raramente, ma in queste rare occasioni abbiamo scoperto di condividere una grande passione per la musica, e di avere entrambi una predilezione per il rock psichedelico nata soprattutto ascoltando i Beatles, i Doors ed i primi Pink Floyd.
Dopo essere tornato ad Alfonsine durante il periodo universitario, Enrico si è trasferito definitivamente dal 2006 a Pesaro, quindi da allora ci vediamo saltuariamente; ci frequentiamo soprattutto quando Enrico torna qualche giorno ad Alfonsine, o più raramente a Pesaro.

MIAB: Synth e suoni campionati oppure un suono più genuino e naturale?
Double Syd:
Noi suoniamo i pezzi con gli strumenti canonici “trattandoli” con i tipici effetti psichedelici (phaser, flanger, rotor, suoni a rovescio, eco, tremolo…), ma ci avvaliamo anche di suoni campionati e midi, oltreché di loop. Quindi un pò entrambe le cose.

MIAB: Quale strumento in più vorrete in line up?
Double Syd:
Ci sono strumenti di cui adoriamo il suono ma che non possediamo (e non sappiamo suonare) come la tambura, il sitar, il violoncello… per il momento ci limitiamo ad usarne talvolta il suono campionato.
Un effetto che non abbiamo usato per “My lonely sun” pur piacendoci molto è il wah-wah; in futuro ne faremo di sicuro uso.

MIAB: Che cosa ne pensate della scena musicale italiana in generale?
Double Syd:
Parlando della scena italiana “classica”, entrambi abbiamo ascoltato fin da ragazzi soprattutto Battisti, il primo Vasco, Battiato.
Parlando di album, abbiamo pensato ad una lista di 10 album preferiti a testa.

Enrico: “Luca Carboni” di Luca Carboni; “Tennis d’amour” dei Camillas; “Patè di devil” dei Cigarilla disonasty; “Due” dei Cani dei portici; “No mamma no” di Renato Zero; “La mazurca di periferia” dell’Orchestra spettacolo Casadei; “…Ma cosa vuoi che sia una canzone…” di Vasco Rossi; “ C’è chi dice no” di Vasco Rossi; “Conigli” di Turbetto; “Anima latina” di Lucio Battisti.

Adelmo: “Campi di Pop corn” di G.Grignani; “Rospo” dei Quintorigo; “Ghosts” dei The Vickers; “Il rigore esistenziale” di Dario Antonetti; “God was completely deaf” degli Allison Run; “Entropia Padre Pio” dei Post nebbia; “Valende” dei Jennifer Gentle; “Un curioso caso” dei La Sintesi; “ Midnight talks” degli …a Toys Orchestra; “Ad gloriam” delle Orme.

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