DUOPOP è un duo e fa pop. È composto da Dylan e Lumiero due ragazzi di Milano sud dal 1997. Il 21 giugno uscirà in digitale il nuovo singolo “Basilico” prodotto da Alex D’Errico e Lorenzo Odorizzi, con la partecipazione a livello autorale de I miei migliori complimenti e Testacoda e distribuito da Believe Italia. Dopo il singolo, “Arance del sud” , che racconta la nostalgia illusoria con cui spesso si guarda ad un momento felice rimasto incastonato nel passato, “Basilico” rappresenta l’apologia di una persona che si dimentica il significato della parola “cura”. Tale concetto viene descritto tramite la figura di una piantina di basilico lasciata sotto al sole cocente di un weekend estivo sul balcone di un fuorisede distratto. La pianta diventa la destinataria di una canzone che è una sorta di goffa ammissione di colpe, come se fosse un annaffiatoio pieno fino all’orlo di scuse maldestre.
“Pollice verde o no, il basilico sarà per sempre quella pianta che rischierai di far appassire, sia che la innaffi troppo sia che la innaffi troppo poco”
Una pioggia di scuse, peró, che fa venire a galla un elemento fondamentale per tutte le relazioni della nostra vita: sapersi prendere cura dell’altro sta alla base di qualsiasi rapporto sano e duraturo.
Dylan Curcio e Luca Benetta (Duopop) milanesi classe 1997, in seguito a diversi anni di produzioni artistiche disgiunte e una prima collaborazione fortuita molto riuscita, hanno avviato un progetto di più ampio respiro improntato alla sperimentazione di nuove sonorità, con il coinvolgimento di molteplici produttori e artisti. Dopo i singoli “Cuore mio”, “Piccola stronza” e “Morso” sul collo” e numerosi live in apertura ad artisti come Naska, Galeffi, Bnkr44, Finley, nel maggio 2023 esce l’EP “Stupidi Fiori” (ADA).
“Abbiamo tante influenze in comune ma allo stesso tempo veniamo da mondi diversi. Dylan arriva dal mondo rap, Lumiero invece da quello melodico italiano, ma entrambi siamo stati grandi fan per esempio del movimento milanese del 2016 o di gruppi dei ’90-2000 come i Lunapop (palesemente subendo il fascino di quella musica che ascoltavamo in macchina con i nostri genitori da bambini nei 2000)”
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