Questo è il progetto strumentale del chitarrista Enrico Benvenuto, già noto come fondatore della band Dammercide. In questo primo lavoro solista si può apprezzare la fusione tra tecnica e melodia, passando dal metal aggressivo ad aperture quasi orchestrali di grande impatto emotivo. Benvenuto riesce a giocare molto su vari tipi di approccio al metal progressivo, basti ascoltare il metal potente e tecnico di un pezzo come “The Run” o la melodia sognante che sorregge un brano come “Legacy”.
Anche se questo progetto porta solo il nome del chitarrista in questione, vediamo che in line-up figurano anche altri due musicisti, ovvero Marco Portalupi al basso e Massimo Balanzino alla batteria, entrambi musicisti di alto livello e completamente a loro agio nell’interpretare il viaggio sonoro di Benvenuto. Di primo impatto il tutto potrebbe sembrare non troppo complesso, ma le canzoni hanno una varietà e soprattutto un’anima molto particolari.
C’è tanta melodia, questo è certo, ma è stata immessa nei brani con molta maestria e gusto. Se la chitarra di Benvenuto sorregge buona parte di questo lavoro, che si divide fondamentalmente in metà episodi più metal ed altri ascrivibili al rock-pop con tinte prog, il resto degli strumenti riesce comunque a ritagliarsi uno spazio proprio e si inserisce molto bene nelle ricche trame chitarristiche messe sul piatto dell’ascoltatore. Insomma, un album carico di idee e di sentimenti, quindi da non lasciarselo sfuggire!