Eraldo Corti ha appena pubblicato “Coccoina”, nuovo singolo pieno di significati e di dubbi, ma anche con una certa ironia. Abbiamo rivolto qualche domanda al cantautore calabrese.
Ciao Eraldo, raccontaci come nasce “Coccoina”
La mattina ascolto una trasmissione di RLB, una radio locale, ed un giorno la speacker ripetè un detto tibetano che recita “Quando non soffia, dove va il vento?”
Ci pensai tutto il giorno e tornato a casa, la sera stessa, scrissi Coccoina.
Come riesci a trasformare domande esistenziali in un testo di canzone?
Attenzione che questa domanda potrebbe suggerirmi un’altra canzone… Scherzi a parte, sono riflessivo per natura ma anche per scelta, un artista ha bisogno di prestare attenzione a ciò che vive, a tutto quello che il mondo gli suggerisce, perché un artista ha bisogno di pretesti per poter creare, la chiamano “ispirazione”.
Qual è il tuo rapporto con la città di Cosenza e la sua scena musicale?
Conflittuale, Cosenza è una città viva, ma anche estremamente provinciale, con tanti bravi musicisti, tanti artisti che però stentano a fare veramente arte perché limitati dalla scarsa curiosità del pubblico.
Sono tutti chiusi a riccio nelle loro cose, l’arte diventa autoreferenziale, quando invece dovrebbe respirare tra la gente.
Qual è stata la tua esperienza più significativa come musicista?
La possibilità di suonare in un teatro, cosa che mi è capitata pochissime volte ma che mi ha mostrato esattamente quello che vorrei fare. Suonare nei locali è divertente ma è quasi impossibile farsi ascoltare.
Quali sono i tuoi progetti musicali futuri?
Al momento posso solo parlare di quello che uscirà dalle Officine 33 giri, il mio nuovo EP in primavera,
Spero poi si concretizzi la possibilità di un mini-tour fuori regione, per poter fare ascoltare le mie canzoni.