DOT è il primo album solista del batterista, produttore e arrangiatore MATTEO MARCHESE: un viaggio esplorativo nei territori della musica che Matteo da sempre ama, accompagnato da alcuni amici ed eccezionali musicisti che condividono la sua visione dell’arte e che hanno scelto di affiancarlo in questo tragitto.
L’album è stato anticipato dai singoli MAI STATO, SOUL PLEASE e AFRICA TORNERO’ e dai rispettivi videoclip.
«Mi chiamo Matteo e ho sempre avuto la musica come compagna di viaggio, anche prima di suonare, anche prima di sapere che sarebbe stata la mia vita.
Suono la batteria e un po’ di altri strumenti, ho prodotto e arrangiato dischi, ho avuto uno studio di registrazione, due etichette e una casa editrice. Nella mia carriera ho collaborato con label discografiche (Ishtar, Schema, Philology, Sony, Warner), registrando e condividendo il palco con artisti incredibili dai quali ho imparato molto (Mario Biondi, Rosalia de Sousa, Lee Konitz, Fabrizio Bosso, Renato Sellani, Sirya, Ghemon, Robi Zonca , Ila and The Happy Trees, Tonino Carotone tra gli altri) . Poi a un certo punto devi fare da te, per te.
E così è nato DOT , il mio primo album.
Nove tracce che parlano della musica che amo. Per ogni brano ho avuto degli amici che mi hanno visto e hanno capito la mia strada»
MATTEO MARCHESE – BIOGRAFIA
Matteo Marchese nasce a Genova nel 1976 da padre genovese e madre istriana e da piccolissimo si trasferisce in Val Camonica. I luoghi sono fondamentali per il suo futuro approccio alla musica. La contaminazione tra la calma del mare e la durezza della montagna lo porteranno a cercare un’unione tra i due ambienti. La distanza tra i luoghi viene percepita come la distanza tra le persone e nella musica trova il modo di sentire un’unione. Studia batteria world e funk e insieme ai suoi maestri scopre che il mondo può fornire una tavolozza di impressioni e di viaggi. Apre uno studio di registrazione con un socio, il Cavò Studio, che diventa una delle realtà jazz più affermate nei primi 2000. Lavora con Ishtar, Schema, Philology, Sony, Warner e con musicisti del calibro di Mario Biondi, Rosalia de Sousa, Lee Konitz, Fabrizio Bosso, Renato Sellani, Paolo Fedrigotti, Moni Ovadia, Ares Tavolazzi. Al lavoro di fonico e produttore affianca come batterista dal vivo e in studio artisti come Sirya, Ghemon, Robi Zonca, Ila and The Happy Trees, Tonino Carotone, Flabby. Nel 2005 Inizia il suo percorso alla scoperta della musica dell’uomo e con Carlo Sinigaglia stabilisce un nuovo modo di fare musicoterapia che viene descritto nel libro “Il giorno in cui abbiamo inventato l’acqua calda”. Inizia a tenere seminari e corsi (Fondazione Besta, Ospedale Don Gnocchi), oltre che a operare in contesti relazionali e di riabilitazione con forme di handicap grave. Decide di vendere lo studio e di usare la musica per aiutare le persone. In questo percorso impara quanto la musica possa fare per un essere umano e decide di farne la sua principale attività. Un modo di crescere come persona e musicista. Nella sua musica porta le esperienze fatte nel mondo parallelo della mancanza di relazione. Il disco “Dot” è la prima forma che Matteo ha trovato per descrivere geograficamente ed emotivamente il suo mondo cercando di unire i posti dentro e fuori di noi.