Band ferrarese, i FARABUTT! sono composti da 6 musicisti, con esperienze diverse: qualcuno suonava hard core con gli H- strycnine, qualche altro si è divertito con il reggae e rocksteady
nei cookoomackastick, c’è chi ha portato in giro il rock and roll con i let’s get lost e con i dubby dub, chi ha incarnato il metal in svariati progetti musicali e chi si è diplomato in musica elettronica al conservatorio mentre suonava la tromba nella banda di paese.
Hanno riempito le storie di distorsioni, di elettronica, di tante voci diverse, di trombe e cori stonati, cercando di farle diventare canzoni da cantare a squarciagola in macchina mentre si è in coda prima di andare al lavoro: convincendosi per un attimo di essere ancora quel giovane farabutto che voleva bruciare il mondo con, davanti a lui, gli attimi migliori di sempre.
MIAB: Ciao Davide, vi piacerebbe un voce femminile in aggiunta alla Line Up ?
Davide Zena: Ciao! è un piacere scambiare due chiacchere con voi. Voce femminile? Perché no! Sarebbe molto interessante capire quali colori porterebbe alla nostra musica! Però mi immagino una cantante screamer, una super riot grrrl!
MIAB: Avete in programma un video? E su quale traccia ?
Davide Zena: Si, un video è assolutamente in programma, abbiamo un tot di idee. Da un lato ci piacerebbe fare qualcosa di istintivo e che faccia vedere un po’ come siamo sul palco, d’altra parte ci piacerebbe anche collaborare con qualcuno per realizzare delle animazioni… Vedremo! Le più quotate al momento sono “Atlante”, oppure “stiamo tutti bene”…Accettiamo consigli!
MIAB: Quale genere musicale vi piacerebbe suonare diverso da quello che suonate già ?
Davide Zena: Beh, tutti. Ogni approccio alla musica è un mondo fatto di codici, significato e significanti, veri e propri linguaggi che sono utili per esprimere emozioni. Sarei curiosissimo, ad esempio, capire cosa si prova nel suonare una canzone d’amore africana, oppure riuscire a padroneggiare il linguaggio della musica araba, con le sue scale armoniche tanto particolari e seducenti. Ogni musica è a suo modo l’esternazione di una cultura di un popolo, e sono estremamente affascinato da tutte le sue rappresentazioni. Sono convinto che suonare musica diversa porti anche a trasformazioni interiori profonde.
MIAB: Synth e suoni campionati oppure un sound più genuino e naturale ?
Davide Zena: Noi usiamo molto i sintetizzatori e campionamenti, anche se cerchiamo di farlo con un approccio istintivo, quasi animale. Nel nostro gruppo ci sono io che mi occupo delle parti di synth, Hammond e samples, mentre Luca, oltre che a suonare la tromba, manipola in tempo reale forme d’onda attraverso i suoi giochini. Le parti di entrambi cambiano di volta in volta. Abbiamo avuto la fortuna di suonare solo io e lui per un po’ di anni in giro portando avanti un set che aveva come punto cardine l’improvvisazione sonora.. Diventa difficile tenere per noi separate le parole synth e genuinità! Paradossalmente, le parti più “quadrate” sono quelle della sezione ritmica e dei chitarristi!
MIAB: Che cosa ne pensate della scena musicale italiana in generale ?
Davide Zena: In questo preciso periodo storico, per la musica in Italia, è molto più divertente fare parte della musica italiana oscena, ovvero stare con tutti quelli che sono fuori dalla scena. Li, se qualcuno si prende la briga di buttarci un occhio, vi sono cose interessanti e che non sfigurano con le realtà che vengono da fuori Italia. Porca miseria. Come mai gruppi come gli Idles o i Fontaines DC (per dirne due) sono riconosciuti all’estero come band innovatrici e di successo, mentre se un gruppo italiano facesse le stesse cose, gli sarebbero preclusi i passaggi nelle radio più importanti? Meglio stare fuori dalla scena. Meno redditizio, ma sicuramente lì è pieno di gente che ama ancora la musica.
MIAB: Dove vi troviamo online ?
Davide Zena: Su Instagram a @farabutt_band. Scriveteci e conosciamoci. Un saluto farabuttesco!