Venti minuti circa, tanto bastano al pianista Friedrich che darci una lezione di pianoforte, con il suo nuovo album “Sea Sound”, un percorso dove passione e impegno lasciano senz’altro trasparire una capacità di scrittura interessante ma soprattutto accessibile ai seguaci ancora esistenti della suddetta corrente musicale. La semplicità a regnare come indiscussa sovrana, intrigante e cingente dentro una particolare spirale fatta di sapori intensi e malinconici. I sei brani arrivano quasi in timidezza ma colpiscono con quella maniera genuina che lascia il segno.
Nota di merito alla “nebulosa” produzione, componente che lascia fluire le note in modo leggero ma vero (il “tiro” non manca di certo, potrei definirla a mio modo come corposa e profonda), alimentando di fatto una sensazione d’autenticità sempre meno riscontrabile nei prodotti di questi frenetici tempi.
Un album che contrariamente a quanto potrebbe sembrare, più gira e più piace. Piacciono senz’altro il suono, piace (e non poco) quell’intensità che ci viene scagliata contro con ragguardevole naturalezza, tanto che ci troveremo inconsciamente a richiedere nuovi minuti arrivati alla conclusione.
Non si può dire molto altro al momento, i brani sono davvero “l’ideale” (basterebbe l’opener “The Exit”, non a caso messa all’inizio, per appagare quell’entusiasmo sentimentale che tanto è ricercato in questi momenti di crisi, ma fare torti alle altre sarebbe un vero peccato) e non possono far altro che portarvi alla ricerca di questo “Sea Songs” album, perché in fondo si spera ci sia sempre spazio per le piccole realtà e relative piccole perle.
Tracklist
- The Exit
- Children Light
- The Crystal
- Blue Clouds
- Pumpkins and Hills
- I Morning