Fuori per White Forest la traccia “Hyperstition” a cura del brand curatoriale KLANG

KLANG, il brand curatoriale fondato da Cristiano Latini nel 2018 e attivo nel campo della musica sperimentale e dell’arte d’avanguardia, pubblica attraverso la label White Forest la traccia “Hyperstition“, frutto di una sessione d’improvvisazione sonora sviluppata attorno alla nozione filosofica di “iperstizione”: un flusso sonoro immaginato, improvvisato e appunto registrato live da una serie di artisti (Cosimo Damiano, Ermanno Baron, Ludovica Manzo, Marco Bonini e Miracle of Love) ospiti degli ex spazi fisici di KLANG durante la pandemia da Covid-19.

Le iperstizioni sono ‘profezie autoavverantesi’, cioè rappresentazioni della realtà, concezioni, credenze, interpretazioni, comportamenti e così via il cui fondamento principale sono il marketing concettuale e la diffusione massiva attraverso i media digitali”. Durante il periodo pandemico, quando KLANG aveva ancora una sua sede fisica che doveva rimanere chiusa per interi mesi, si è iniziato a ripensare quello spazio in qualità di ambiente vivo e pulsante, con una sua voce peculiare e una sua specifica identità sonora. Un ecosistema libero in cui le idee potessero fluire, crescere e svilupparsi spontaneamente, forti di tutta la propria potenza endemica. È quindi venuto piuttosto naturale iniziare a registrare stimoli e pulsioni estemporanee, inseguendo ed assecondando i capricci del flusso di coscienza, e usando il “luogo KLANG” non solo come un “live studio”, ma anche e soprattutto come uno strumento, un dispositivo creativo, un santuario e un musicista stesso.

Dopo averla lasciata fermentare per qualche anno, oggi ne percepiamo ancora tutto il significato intrinseco e ne avvertiamo ancora tutta la potenza espressiva. Ecco perché abbiamo deciso di pubblicare “Hyperstition”, aprendo alla possibilità di immergersi nella contagiosa atmosfera che ci ha rapito mentre immaginavamo, progettavamo, suonavamo e registravamo durante quegli strani giorni. Essendo nata come espressione diretta delle nostre riflessioni in merito al concetto di iperstizione, ed essendo in quel periodo in grande ascesa pubblica e mediatica il discorso relativo alla “cripto-arte”, la suite è stata originariamente coniata come NFT sul marketplace Foundation.app, accompagnata da un visual generativo realizzato da Luca Albino (Capibara). In quel momento ci sembrava infatti stimolante e anche interessante testare ed esplorare il mezzo “blockchain” applicandolo ad un contenuto musicale esclusivo. Come è diventato chiaro leggermente più tardi, anche tramite le esperienze di molti altri collettivi ed artisti, purtroppo quel sistema non si è dimostrato un paradigma in grado di interpretare efficacemente la materia musicale. Interrogandoci oggi su questo tema e avendo modo di riascoltare quanto avessimo fatto, ci è dunque apparso uno spreco lasciare che questo lavoro sprofondasse nell’abisso dell’oblio digitale senza che vi fosse modo di fruirne liberamente, ed abbiamo quindi deciso più che entusiasticamente di pubblicarlo e renderlo accessibile a chiunque”. (Cristiano Latini)

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