“Gli alchimisti del muto” è una colonna sonora originale di Luca Grossi disponibile su tutti gli store digitali da domenica 19 dicembre 2021 per OHIMEME / Kobayashi Edizioni Musicali. Il documentario per la regia di Ramon Alos è prodotto da Mood Film e distribuito Berta Film. Nelle tredici tracce la programmazione elettronica si miscela al suonato dal vero, esaltando la natura di immagini legate indissolubilmente ad un cinema primordiale. Ritmi zoppicanti ed interrotti comunicano amichevolmente con gli esordi magici della tecnica stop-motion.
Luca Grossi, produttore e musicista (www.lucagrossi.me) racconta: “Dopo la scrittura del primo tema cantabile, “Anche le farfalle si innamorano”, mi sono reso conto che la musica non doveva sviluppare melodie ricche di variazioni ma doveva parlare con il mondo di Segundo de Chomón. Un laboratorio in cui è tutto in divenire, nel quale l’errore viene accolto come cifra stilistica. I risultati delle sue sperimentazioni sono scoperte nuove che oggi ci appaiono come semplici ma che in quel contesto erano cariche di magia.”
“Le ballerine del Giappone si pestano i piedi”, “Il ricordo di un sommozzatore” e “Variazione primo movimento” sono i brani che portano il feat. con Ave Quasàr, il duo pop-sperimentale nel quale Luca scrive e canta.
SINOSSI
Gli Alchimisti del muto esplora nel profondo la gloriosa stagione del cinema muto italiano e la storia della produzione del suo film più importante e celebrato: Cabiria (1914). Due uomini di grande talento, il regista Giovanni Pastrone e il direttore della fotografia Segundo de Chomòn, uniscono le forze in ciò che rimane il primo grande film epico di sempre, anche per gli straordinari effetti speciali e le tecniche di ripresa allora rivoluzionarie, come l’uso del movimento di macchina. Pastrone e Chomon, successivamente a Cabiria, hanno congiunto nuovamente i rispettivi talenti in altri classici come Maciste, film seminale che incarna l’archetipo alla base di film come Conan; il rapporto tra Pastrone e Chomon è sempre stato tutt’altro che idilliaco, ma insieme hanno lasciato un segno profondo nella storia del cinema e nella definizione del suo linguaggio. Il dono più grande di Segundo de Chomon era senza dubbio nella capacità di creare effetti speciali ancora oggi impressionanti, come nel film La guerra e il sogno di Momi (1917), uno dei pochi film sulla Prima Guerra Mondiale realizzati negli stessi anni in cui svolgeva; in questo film, è impossibile non vedere il seme di ciò che sarà Toy Story.