Letatlin nasce a Roma alla fine degli anni 90 dalla collaborazione di Marc Mal de Vivre e Hans Plasma a cui si uniscono presto Orsonero al basso e MF alla batteria.
I primi tre demo “Tatlin”, “Fossili di Piccolo Calibro” e “Detriti” hanno un’impronta post-rock/noise. Nel 2002 la band autoproduce il primo album “Missili sul Giappone” che riceve ottime critiche da parte del pubblico e della stampa underground. Nel 2003 è la volta del mini album “1919: naissance du robot” cruciale per l’evoluzione tecnica e creativa: per la prima volta Letatlin (ridotto a chitarre basso e voce) fa uso di drum-machines, sintetizzatori e samples. Il sound inizia ad evolversi verso una personale versione di post-punk.
MIB: Benvenuti ragazzi, qual è il messaggio di questo album?
Letatlin: Seaside non e’ molto differente dai precedenti album in quanto a genesi. Ha coinciso però con l’isolamento sociale che la pandemia ha generato e che più o meno tutti hanno vissuto. Forse per questo che i suoi brani sono delle microstorie che ci piace chiamarli “Landscape post-punk”. Sono “racconti” o se vuoi “immagini” sigillate dentro camere stagne. Ognuna è un’entità autonoma e non comunica con le altre né fa parte (come tutti i nostri LP) di un concept predefinito a monte.
MIB: Un motivo in particolare per la scelta del brano relativo al video?
Letatlin: A dire il vero è stato Max della Resisto a suggerirci che poteva essere un buon pezzo per promuovere il disco. Siamo stati subito d’accordo, il pezzo è veloce e abrasivo.
MIB: I Letatlin sono solo musicisti o spendete del tempo insieme anche nel tempo libero?
Letatlin: Ci conosciamo da molti anni. Siamo amici. Abbiamo condiviso molte esperienze anche fuori della musica. Crediamo sia piuttosto difficile collaborare e tirare fuori qualcosa di decente senza una forte intesa.
MIB: Synth e suoni campionati oppure un sound più genuino e naturale?
Letatlin: Genuino e naturale contro suoni campionati… non ragioniamo in questa maniera. All’inizio i Letatlin erano 4 e suonavano batteria, 2 chitarre e basso… tutto molto “genuino” nel senso classico. Oggi siamo due e quello che cerchiamo lo creiamo usando tutti gli strumenti e tecniche possibili dai synth alle chitarre acustiche. Crediamo di essere rimasti genuini anche in questa versione perché quello che conta per noi è raggiungere un’idea personale e stimolante.
MIB: Che cosa ne pensate della scena musicale italiana in generale?
Letatlin: Ha avuto nel passato momenti gloriosi e interessanti. Pensiamo alla Great Complotto, ai CCCP, Gaznevada, Pankow, primi Diaframma, Primi Litfiba, Battiato, La Crus, Madrigali Magri ed altri. Quello che viene proposto oggi ci è meno familiare.
MIB: Dove vi troviamo online?
Letatlin: Tutte le piattaforme digitali: Spotify, Apple Music, Amazon, Music, Youtube, Youtube Music, Deezer e chi vuole può ordinarlo in formato CD alla (R)esisto Distribuzione (www.resistodistribuzione.jimdo.com) che salutiamo e ringraziamo assieme a Valerio Fisik che ha missato e masterizzato il disco in maniera eccellente come sempre.
Grazie anche a te e alla redazione per l’intervista.