Lo So, Lo So è il singolo di debutto de IL PEGGIO È PASSATO, trio parmigiano autore di un accattivante e deviato pop elettroacustico. Lisa Marchiani, talentuosa videomaker emiliana che ora ha base a Milano, ne ha fatto un videoclip, dove mette in scena, tra colori pastello e apparente leggerezza, la difficoltà dell’uomo, al giorno d’oggi, nel costruire relazioni scevre da sovrastrutture.
Potremmo raccontarvi della rilevanza dei progetti musicali passati di tutti i componenti della band, ma a chi fregherebbe?
Diciamo piuttosto che Simone gestiva una bisca clandestina in città, frequentata assiduamente da Michele. I due formarono presto un sodalizio vincente, truffando le peggiori canaglie metropolitane finché Michele scoperto in Simone un musicista e compositore aggraziato, gli propose di formare una band per spendere forsennatamente la ricchezza accumulata in anni di illeciti. In pochi mesi allestirono un repertorio di brani cantautorali in italiano per chitarra acustica e voce e una volta capito di aver bisogno di un batterista decisero, per spirito di nonsense, di chiamare una tastierista: ecco arrivare Francesca, con cui fu subito sintonia nonostante fosse una persona per bene.
Nasce così Il Peggio è Passato, per scrivere canzoni piuttosto che malavitare, perché è con le canzoni che ci curiamo, come scrittori ed ascoltatori.
E come truffatori naturalmente.
“Quando mi hanno chiesto di girare il videoclip per Lo So, Lo So, dopo essermi confrontata con la band, ho pensato di esprimere tramite il video la difficoltà delle relazioni, in un modo ironico e leggero. Per affrontare la vita, ognuno di noi si costruisce una sua protezione, una specie di guscio di tartaruga. È con queste protezioni che cerchiamo di relazionarci con gli altri. A volte però queste costruzioni diventano ingombranti e ci rendono goffi e incapaci di comunicare. Trovo stimolante l’idea di rendere visibili alcuni processi mentali che non riusciamo mai a visualizzare. Ho provato quindi ad immaginarmi come saremmo se potessimo vedere esternamente queste costruzioni mentali che creiamo: quanto saremmo impacciati nei movimenti e ridicoli se avessimo davvero delle costruzioni protettive? E quanto sarebbe tutto più facile se riuscissimo a distruggere alcune delle nostre protezioni per muoverci meglio nelle relazioni? Così nel video vediamo i tre musicisti intenti a costruirsi ognuno la sua maschera, con l’aiuto di una mano esterna (ognuno si senta libero di interpretare questa mano come crede)”. Lisa Marchiani