LuMi , “Diavoli e Santi”, in realtà una stessa entità

LuMi , “Diavoli e Santi”, in realtà una stessa entità

Esce “Diavoli e Santi”, singolo dell’eclettico duo LuMi & Tod Allen che per questa occasione firmano un brano dal mood estivo pronto per essere accolto e ballato. “Diavoli e Santi” è sui principali stores digitali e nelle radio italiane in promozione nazionale.
Il brano vuole esprimere piena libertà nel godersi i momenti e le esperienze che si presentano nel corso della nostra vita. Quando ci si lascia andare e non si ha paura di vivere a pieno, improvvisamente tutti i nostri limiti mentali cadono e giudizi e pregiudizi crollano, sormontati dall’energia generata dall’empatia della situazione, nel nostro caso, di una tribù in festa dove “diavoli” e “santi” di fronte alla potenza delle emozioni sono esattamente la stessa entità. Non esistono limiti ed i suoni di questa canzone molto esotici e pieni di vita creano un’atmosfera magica nell’aria, a tratti così coinvolgente da “fottere la testa” di chi la respira, di chi si lascia trasportare dai ritmi di questo brano.

MIAB: “Diavoli e Santi” è il tuo singolo. Perché proprio questo titolo?
LuMi :
Abbiamo scelto questo titolo, perché rappresenta ciò che il testo della canzone vuole comunicare, ovvero che in un contesto di festa anche gli opposti, in questo caso “diavoli e santi”, in realtà di fronte all’esplosività delle emozioni sono identificati dalla stessa entità. Insomma, non c’è differenza, crollano gli opposti per dare vita al piacere delle emozioni e delle sensazioni che si provano attraverso la musica.

MIAB: Hai mai pensato di “allargare” l’attuale Line Up?
LuMi :
No per il momento, non rientra nei nostri piani, in futuro chi lo sa, magari ci sarà spazio per novità. Siamo molto aperti sull’argomento.

MIAB: Passate anche nel tempo libero insieme?
LuMi :
Si, ci è capitato di passare del tempo libero insieme, anche se ultimamente non ci stiamo sentendo più di tanto; evidentemente essendo ognuno preso da altri impegni extra musicali, a volte ci si tende ad allontanare un po’. Oltretutto siamo nel periodo di vacanze e quindi ognuno di noi ha deciso anche di prendere un po’ di spazio per noi stessi.

MIAB: Synth e suoni campionati oppure un sound più genuino e naturale?
LuMi :
In realtà è stato un mix di entrambe le cose, anche se per la maggior parte delle volte io tendo a preferire, personalmente, suoni genuini e naturali, ma nell’era digitale è molto difficile ormai riuscire a ritrovare quei suoni semplici e puliti che caratterizzavano la musica prima. Ormai siamo sempre di corsa, ed anche nella musica c’è esigenza di velocizzare i tempi quindi l’utilizzo del synth e di suoni campionati è di vitale importanza nel panorama della musica odierna. Io personalmente non so ancora dove stiamo correndo con così tanta foga, per questo sottolineo che forse prenderci una pausa non ci farebbe poi così male.

MIAB: Che cosa ne pensi della scena musicale italiana in generale?
LuMi :
Come ho già detto precedentemente, credo che oggi come oggi si stia correndo un po’ troppo velocemente e non si stia dando più spazio a quelle pause che potrebbero essere costruttive nella struttura emotiva di chi compone musica ma anche di chi l’ascolta. La scena musicale italiana è molto interessante sotto alcuni punti di vista, ma a parer mio sta diventando anche fortemente camaleontica. Si è perso il gusto di esprimere sé stessi, per dare spazio al business man che è dentro di noi. Sembra quasi che non si scriva e non si componga più per il piacere di fare musica, ma per il piacere di entrare in “classifica”. Sono diventati tutti delle “hit” viventi e ciò che prima era il tormentone estivo, ormai sta diventando il tormentone di tutto l’anno. Si segue la moda e ciò che va di tendenza viene riproposto fino allo sfinimento. Questo tipo di processo a parer mio tiene celato quello che è il vero spirito della musica, l’espressione di noi stessi, la libertà di essere e di osare, senza replicare. Non è un caso che Vasco Rossi riempie ancora gli stadi. Mi dispiace invece che di nuove generazioni, a riempire gli stadi ce ne sono ben pochi e guarda caso sono coloro che, secondo me, hanno provato ad osare un po’ di più, e vivono di musica a 360 gradi.
Insomma, il successo è importante ma non essenziale per essere felici nel fare musica. Questo nel tempo si è andato a perdere, perché chi fa musica ad oggi è oscurato prima dal successo e dal denaro e poi da ciò che emotivamente rappresenta la musica stessa. Tutto sommato a parte questo mio sfogo, ascolto un po’ tutto ed ognuno ha sicuramente da esprimere il suo, chi più chi meno.

MIAB: Hai intenzione in futuro di fare altri featuring o di tornare sui tuoi passi da solista?
LuMi :
Per il momento penso di tornare alla mia avventura da solista, ma in seguito potranno esserci nuove sorprese. Ringrazio la redazione e mando un caloroso saluto a tutti i lettori.

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