I Meneguinness portano in Itala la musica tradizionale irlandese con il nuovo disco Irish Caravan. Lo fanno a modo loro, con libertà artistica, voglia di divertire e condividere una passione vera per il folk. Noi li abbiamo intervistati.
MIAB: Ciao ragazzi, iniziamo con una domanda precisa: quando avete deciso di formare i Meneguinness?
Meneguinness: Un saluto a voi e a tutti i lettori: noi Meneguinness ci siamo formati nel 2012, quando la scena musicale indipendente era ben diversa da quella di oggi. Appassionati tutti noi di musica folk e irlandese, abbiamo deciso di creare un gruppo per portare questo tipo di sonorità in Italia, dove ancora il genere non era particolarmente famoso, se non per rare eccezioni come i Modena City Ramblers. Dopo un primo album di brani tradizionali rivisitati alla nostra maniera, abbiamo poicalcato numerosi palchi e avuto il piacere di suonare al fianco di gruppi storici del genere e altri grandi nomi come proprio i Modena, The Moorings, Saor Patrol, Orthodox Celts, MarkyRamone e Vallanzaska. Nel 2016 abbiamo pubblicato il nostro primo disco di inediti, A chi non dorme, dove abbiamo cominciato a sperimentare e unire alla nostra musica tutto quello che ci piaceva.
MIAB: Come nasce invece la passione per la musica irlandese e folkloristica?
Meneguinness: Sin dall’inizio della nostra avventura l’idea che ci eravamo dati era quella di suonare musica irlandese, che era quello che conoscevamo e che ci piaceva. Chi per un motivo, chi per un altro, tutti noi siamo grandi appassionati della cultura di quell’isola affascinante, perciò non potevamo non diventarne degli “esportatori”!
MIAB: Quali sono state le maggiori influenze nella vostra formazione?
Meneguinness: Una caratteristica che ci contraddistingue è una grande libertà artistica: al netto della passione per la musica irlandese, ciascuno di noi proviene da altre esperienze musicali e personali. Qualcuno ha suonato e suona tuttora ska, qualcuno punk, o ancora hard rock, death metal, musica classica, country… Ogni nostra passione viene gettata nel nostro calderone artistico, uscendone come un prodotto assolutamente originale, personalissimo e, soprattutto, molto onesto.
MIAB: Parliamo ora di Irish Caravan. Sappiamo che nel lavoro c’è tanta Irlanda ma non solo…
Meneguinness: Esatto! A fianco delle sonorità irlandesi, che non ci abbandonano mai e che costituiscono la nostra essenza, tutti i nostri gusti e le nostre idiosincrasie sono state riversate in un disco che vuole raccontare quello che siamo e come suoniamo e creiamo. Quindi, oltre ai generi musicali di cui parlavamo in precedenza, nei pezzi dell’album ci sono riferimenti a opere letterarie, al cinema, alla poesia e a tutto quello che ci piace, irlandese o meno.
MIAB: Un lavoro genuino e divertente, nato per essere suonato dal vivo. E’ così?
Meneguinness: Oggi si parla spesso delle autoproduzioni e dei prodotti da studio che non si vedono mai su un palco. Non vogliamo sminuire queste esperienze, ma non sono quello che fa per noi: sin da quando abbiamo messo in piedi il gruppo è stato subito chiaro che una delle cose più importanti è far ascoltare la nostra musica in carne ed ossa, a persone vere con cui possiamo scambiare battute e con cui possiamo bere una birra a fine concerto: il rapporto col pubblico è importante per noi, perciò tutti i nostri pezzi nascono già con l’idea di essere portati davanti alla gente.
MIAB: Abbiamo curiosato sui vostri social. La campagna di lancio del disco è molto divertente e al passo coi tempi! Come sono nati i reel che avete pubblicato? E più in generale l’idea di puntare su contenuti così dissacranti e autoironici?
Meneguinness: Fare le grandi rockstar seriose e cool non ci è mai venuto bene! Preferiamo non prenderci troppo sul serio e raccontare quello che siamo davvero, senza usare delle maschere o dei filtri. Ci piace prenderci in giro, prendere in giro e farci prendere in giro: il mondo è già un posto difficile così com’è, e spesso con le nostre canzoni ci troviamo a descrivere situazioni difficili con un pizzico di speranza. Quello che ci piace fare, in puro stile irlandese, è alleggerire la situazione attraverso un po’ di leggerezza che, anche senza Calvino, ogni tanto è quello che ci vuole.
MIAB: E dopo Irish Caravan, quali saranno i programmi?
Meneguinness: Non ci fermiamo mai: continuiamo a scrivere pezzi nuovi e a riarrangiare altri brani della tradizione irlandese o completamente al di fuori di essa, in un continuo mix di generi e idee. Ovviamente, anche la nostra attività sui palchi non si ferma mai: continuate a seguirci per sapere dove saranno i prossimi concerti!