Smoking Tomatoes, the right choice

Gli Smoking Tomatoes sono una band romana formata nel 2013.
Comporre qualcosa di originale è una vera esigenza per i quattro membri che, dopo avar sperimentato varie soluzioni, sono approdati all’attuale proposta musicale: un Hard Rock moderno ispirato agli anni ’80 contaminato da forti tinte funk.
Chitarre con distorsione calda e pastosa, nella miglior tradizione Hard Rock, che lavorano al servizio della band e soprattutto del groove, fondamentale nel sound proposto che si caratterizza proprio per il rilievo che assume la sezione ritmica nel coinvolgere l’ascoltatore.
Le influenze che ispirano e che hanno costituito i referimenti musicali per i quattro sono dei più vari, si va infatti dalle grandi band hard rock come Guns n’ roses, Van Halen, ed Extreme, alle band più alternative come i Primus o al blues di Steve Ray Vaughan, sempre restando aperti all’ascolto di generi diversi come l’elettronica e il funky in tutte le sue forme.
La band ha di recente pubblicato il suo Ep autoprodotto “Make the Choice”, attualmente curato e distribuito dalla Ghost Records Label e da Crashsound Distribution. Un lavoro con 5 brani in cui la band vuole mostrare la propria personalità e rendersi riconoscibile il proprio timbro in previsione dell’album completo.
Gli S. T. nel corso di quest’anno sono infatti al lavoro nella promozione del loro Ep e stanno intanto completando i nuovi brani che andranno a comporre il nuovo lavoro, apportando da subito della novità ma con un’identità ormai ben definita.
La band è attualmente impegnata nella preparazione dei prossimi live e nella partecipazione alla prossima (33^) edizione di San Remo Rock.

MIAB: Benvenuti ragazzi, “Make The Choice”, è il vostro nuovo album una matrice metal con influenze funky, da cosa è nata la scelta di questa fusione ?
ST:
Ciao! Beh l’idea come sempre nasce dalla voglia di trovare un linguaggio con il quale farci riconoscere e che diventi il nostro marchio di fabbrica. Dal punto di vista stilistico ci piaceva l’idea di prendere uno stile con suoni potenti ma che al tempo stesso rimanesse orecchiabile e soprattutto coinvolgesse in pieno l’ascoltatore grazie all’uso di groove trascinanti. Lo stile poi ovviamente è un qualcosa che si evolve e il nostro obiettivo è di farlo continuamente cercando sempre di mantenere come punto fisso il divertire sia noi stessi che chi ci ascolta.

MIAB: Come stà accogliendo la critica questo nuovo album ?
ST:
Beh molto bene in effetti! Finita la lavorazione dell’Ep dobbiamo dire che eravamo molto soddisfatti dal nostro lavoro e in parte non ci sorprende che ci sia un buon feed-back. Però c’è da dire che quando sono anche gli altri a darti conferma di quello che pensavi è veramente un piacere, perché in primo luogo vuol dire che la nostra musica “arriva”.

MIAB: Come è nata la formazione degli Smoking Tomatoes ?
ST:
La nostra band ha mosso i primi passi nel 2009, all’epoca avevamo un altro nome e facevamo cover di band famose. Ci piaceva molto anche partecipare alle jam sessions, lo facciamo tuttora se capita. Poi, con il passare del tempo, abbiamo sentito sempre di più l’esigenza di scrivere qualcosa di originale e che appartenesse solo a noi. Così, tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, abbiamo adottato il nome Smoking Tomatoes e si è iniziato a fare la nostra musica.
Finora, per motivi legati al lavoro o ad esigenze personali, nella band ci sono stati due avvicendamenti alla batteria ed uno al basso. Con l’attuale formazione abbiamo raggiunto un equilibrio che dura ormai da due anni, ci divertiamo molto insieme e vogliamo continuare così.

MIAB: Synth e suoni campionati oppure un sound più genuino e naturale ?
ST:
Veniamo tutti da generi differenti, c’è chi tra noi preferisce un sound più rock e fedele alle origini, a chi piacciono virtuosismi funky e chi è più aperto verso nuove sonorità che includono campionature e suoni sintetizzati. Diciamo che la nostra impronta musicale non strizza l’occhio all’utilizzo di synth e tastiere ma col tempo potremmo anche pensare di sperimentare un po’ di più ed affacciarci nell’utilizzo di elettronica, sempre però nello stile ST, senza abbandonare le radici di sonorità che ci distinguono.

MIAB: Come definireste il vostro modo di fare musica ?
ST:
In un’unica parola lo possiamo definire “coraggioso”. Vogliamo divertirci, ma con impegno e creando qualcosa di originale. Nell’hard rock si è detto molto, se non tutto, tra gli anni ‘80 e i ‘90; noi abbiamo attinto appieno da quella musica, che è il genere in cui più ci riconosciamo, ma fin da subito abbiamo voluto farlo contaminando con altri generi e cercando un sound moderno. Senza questa scelta, probabilmente pian piano avremmo perso motivazioni, invece ogni volta che entriamo in sala abbiamo una voglia matta di prendere in mano gli strumenti e darci scariche di adrenalina a vicenda.

MIAB: Che cosa ne pensate della scena musicale italiana in generale ?
ST:
Dipende di quale scena vogliamo parlare…Restando sul rock e cercando di non avventurarci sulla valutazione di certi fenomeni da baraccone potremmo dire con franchezza che l’Italia non è forse il paese migliore dove intraprendere una “carriera” nel rock o nell’alternative. C’è moltissima gente certamente appassionata del genere ma bisogna anche guardare in faccia alla realtà e capire che non c’è la piazza né il mercato.
Che può anche avere i suoi lati positivi come cosa, non pensando a dover sfondare le bands pensano a fare solo quello che gli piace e questo fa uscire un sacco di bei progetti che meritebbero molto più spazio.

MIAB: Pro o Contro i Talent Show ?
ST:
L’idea del Talent Show di per sé non sarebbe male, ma è il format con cui viene proposto che non ci va molto a genio. Per coinvolgere la grande massa degli spettatori, si punta di più sull’aspetto “reality” e meno sul talento dei concorrenti; è un peccato perché in realtà ci sono anche validi artisti che partecipano.
Un altro punto a sfavore è il fatto che ci siano quasi solo cantanti e ballerini, si potrebbe dare più spazio anche a chi suona strumenti; inoltre per quanto riguarda il genere rock c’é praticamente quasi nulla. Vedremo se in futuro i Talent Show saranno più interessanti anche per chi ha voglia di musica senza altri contorni…

MIAB: Lasciate un consiglio a chi vuole intraprendere la strada della musica !
ST:
Non lasciatevi mai corrompere dalle mode e dalle critiche, siate sempre voi stessi e suonate quello che a voi piace, non quello che viene imposto. Soprattutto sentitevi liberi di esprimere il vostro lato artistico.

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