Attivi sin dal 1993, i toscani Twilight Zone giungono al secondo full-length della loro carriera e realizzano un buon prodotto di heavy metal tradizionale, molto debitore di band quali Hammerfall, Iron Maiden e Manowar, ma con qualche sorpresa che rimane ben impressa. Da evidenziare, tra i vari cambi di line-up, che nel 2012 il cantante Valerio “Val Shieldon” Scialdone prende in mano la sezione vocals e con lui la band pubblica prima il full-length “…The Beginning” nel 2014 e nel 2022 vede la luce questo “Visions Of Freedom”, contraddistinto da un booklet di dodici pagine e che vede questa line-up: Stefano “SG” Giusti al basso, Val Shieldon alla voce, Fabio “Lord Kain” Bertini alla chitarra e Francesco Bovecchi alla batteria. Un solo brano non è abbastanza per determinare le sorti qualitative di un album, ma se parliamo di “The Laws Of Denial” allora bisogna battere le mani.
Un brano che incarna alla perfezione lo spirito dello speed-heavy metal più oltranzista e che sembra far presagire faville nel seguito dell’album. Purtroppo però la band, pur galleggiando spesso tra il sufficiente e il buono (vedi anche brani come “In the Eye of the Biggest Storm”, “Reminiscence” e “Soul Reaper”), alla fine si perde un po’. Il limite principale forse sta nell’insistere su una formula non avvincente, proponendo canzoni cadenzate e/o troppo mosce per una band di true heavy metal, e poi la voce di Van Shieldon non sempre appare a fuoco sulle tonalità più alte.
Per questi piccoli difetti questo album non esalta. Avrebbe potuto farlo se avesse battuto la formula dei brani citati, ovvero heavy metal senza tanti orpelli, ma forse si è voluto fare il passo più lungo della gamba. Album promosso a metà, comunque.