Vittorio Petrella, conosciuto anche come Vic Petrella, nasce a Foggia il 20 maggio del 1996. Malgrado fosse fin dall’infanzia legato alla musica rock e metal grazie agli ascolti del padre, viene, all’età di 6 anni, indirizzato verso lo studio del pianoforte classico. Tali studi lo accompagnano fino ai 22 anni, quando decide di abbandonare il conservatorio per dedicarsi agli studi di archeologia presso l’Università degli Studi di Foggia, dove si laurea nel 2019, con la promessa però di non abbandonare la musica. Dopo una serie di esperienze in alcuni gruppi del foggiano, come tastierista ed arrangiatore, decide di intraprendere la carriera da solista e nel maggio del 2019 registra il suo primo demo autoprodotto in homerecording dal nome “Demo – 01”, curando la scrittura di tutte le parti strumentali e della voce. Tale lavoro gli permette di essere notato dal produttore ferrarese Massimiliano Lambertini, con il quale incide il suo primo EP presso il Natural HeadQuarter studio di Ferrara, dal nome “Sperimentalist”.
Attualmente continua i suoi studi di archeologia presso l’Università degli Studi di Padova, dove frequenta il corso di laurea magistrale in scienze archeologiche e contemporaneamente si dedica alla composizione della propria musica dalla vena fortemente sperimentale, cercando di conciliare il post-rock con elementi elettronici, psichedelici e sinfonici.
MIAB: Benvenuto Vic, “Sperimentalist” è il titolo del tuo album di debutto. Perché proprio questo titolo ?
Vic Petrella: Ciao grazie. Il titolo ha l’obiettivo di suggerire l’ottica sperimentale della mia musica agli ascoltatori. L’idea è nata veramente su due piedi, l’ho proposta ai produttori ed è piaciuta, quindi abbiamo deciso per questo nome.
MIAB: ”Under The Stars” è il singolo che ha anticipato l’uscita e di cui è stato realizzato il video. Parlaci un po’ del video !
Vic Petrella: Si tratta di un lyric video finalizzato ad una migliore comprensione del pezzo. Tutto si destreggia tra immagini dello spazio, del cosmo ed altre di vita vissuta con inserti sulla tecnologia, perché il singolo pone un interrogativo sulla piccolezza della condizione umana rispetto all’immensità dell’universo. Le atmosfere si uniscono a colori ed effetti psichedelici cercando di far entrare l’ascoltatore in quel mondo attraverso la combinazione di suoni e di immagini. Devo dire che è piaciuto molto e che sono soddisfatto.
MIAB:. Chi è Vic Petrella nel tempo libero?
Vic Petrella: In realtà di tempo libero ne ho sempre meno. Attualmente divido le mie giornate tra un lavoro momentaneo, lo studio universitario e la promozione del disco. In genere posso dire di essere un ragazzo come tanti. Mi piace molto ascoltare musica e scoprirne di nuova, leggere, ma anche fare lunghe passeggiate per il centro storico o nella natura. Camminare mi aiuta nella ricerca dell’ispirazione per nuovi pezzi e nuovi cose da dire.
MIAB: Parlaci della Copertina dell’Ep !
Vic Petrella: La copertina è un lavoro della fantastica artista Ilaria Passiatore, la quale è stata capace di dar forma alle mie idee. Il soggetto dell’artwork è un volto femminile stilizzato e posto con il profilo in orizzontale un po’ come se ritraesse la terra da cui fuoriesce un groviglio di rami che disegnano anche i capelli del volto raffigurato. Il tutto è rappresentato con colori vivi, ma scuri, in linea con la vena dark della musica proposta e con uno sfondo composto da una luna piena oscurata da nuvole. Dunque direi che ruotando la copertina si possano cogliere dettagli sempre nuovi. Penso che la copertina sia perfetta per il tipo di musica che voglio proporre.
MIAB: Preferisci testi in italiano o in inglese ? E perchè ?
Vic Petrella: Dipende solo ed esclusivamente dall’idea musicale che c’è dietro. Soprattutto nel rock e nel metal c’è della musica che funziona benissimo anche in italiano. Ovvio che l’inglese sia la lingua prediletta un po’ da tutti forse anche in virtù di un possibile ed ipotetico appeal internazionale. Tuttavia se qualcosa è ben fatto, lo è in qualunque lingua. Personalmente ho optato per una scelta ibrida in linea con lo sperimentalismo della mia musica e devo dire che sto riscontrando diversi apprezzamenti sia italiani sia dall’estero.
MIAB: Che cosa ne pensi della scena musicale italiana in generale ?
Vic Petrella: La musica di massa della scena musicale italiana non mi entusiasma, sia per una questione di gusto relativo ai nuovi generi proposti, sia per una ormai quasi patologica mancanza di contenuti. Non mi riferisco solo ai testi, ma anche alla banalità delle proposte musicali. Comunque esiste un folto sottobosco, una ricca scena underground che raccoglie molteplici generi e vari artisti alcuni anche molto validi, quindi i miei interessi virano di più verso realtà meno note. Purtroppo però è difficile emergere per diversi motivi.
MIAB: Pro o Contro i Talent Show ?
Vic Petrella: Devo dire che la politica dei Talent non mi appartiene. Sono un buon sostenitore della musica di un tempo, quella della gavetta, in cui bisogna andarsi a cercare i fan nei locali e agli eventi. Tuttavia, in futuro chissà. Se avessi la possibilità di portare la mia musica in un contesto simile, dovrei quantomeno valutare la situazione. Sarebbe interessante vedere gli effetti di una musica così sperimentale su un grande e vasto pubblico solitamente abituato ad altri generi.
MIAB: In definitiva che cosa farà Vic Petrella da grande ?
Vic Petrella: È difficile dirlo, vedremo dove mi porterà la vita. Sicuramente continuerò a far musica finchè mi sarà possibile e avrò qualcosa da dire.