Joè, “Dandelion”, un’autobiografia tra le immagini, i suoni e i colori del Dente di Leone

Joè, “Dandelion”,  un’autobiografia tra le immagini, i suoni e i colori del Dente di Leone

L’esordio del cantante cresciuto nel verde delle Dolomiti in un brano caleidoscopico e sincretico:«Etichettarsi in un genere è come auto-imprigionarsi in una prigione dalle sbarre invisibili» 
Prodotto all’Astudio di Angera da More Than Indie Records (MIR), Dandelion è il primo singolo di Joè disponibile da mercoledì 10 novembre in tutti gli store digitali.

Un’autobiografia tra le immagini e colori del Dente di Leone, il fiore che dà il nome al brano unico e sincretico, proprio come è il giovane cantante nato nelle Dolomiti. Da Katy Perry ai Litfiba di Piero Pelù, in Dandelion Joè ha voluto inserire tutto se stesso e ciò che ha assemblato nel corso degli anni dagli artisti che più ama, a prescindere dal genere. Il risultato finale, con mix e master a cura di Pasquale Vitali, è originale brano che abbatte la tradizionale “scheletratura” della canzone (strofa-ritornello) aprendosi a una struttura aperta, come mostrato in Italia nel recente passato dai Verdena o Omid Jazi.

«Ho scritto Dandelion con lo scopo di presentarmi, trattandosi della mia prima canzone – spiega Joè -. Volevo descrivere tra musica e  parole la mia mentalità. In particolare mi sono concentrato sul concetto di libertà, penso infatti che anche in musica focalizzarsi su un unico genere è come auto-imprigionarsi in una prigione dalle sbarre invisibili. Canto in italiano e inglese, in Dandelion ho scelto quest’ultima perché ci tenevo che la canzone fosse nella più internazionale».

Joè- Biografia

Joè (not Joe) è un cantante, fotografo e artista a 360 gradi nato nel 2001 a Stenico, paesino di montagna ai piedi delle Dolomiti in provincia di Trento. 
Un artista accentuato, a partire proprio dal nome, accentato. Il nome Joè nasce infatti dall’unione tra John e Noè, i due nomi di battesimo inizialmente scelti dai genitori che hanno deciso poi di coniare il nome Joè, un nome che rappresenta quel pizzico di follia che caratterizza anche la sua produzione musicale.
La sua stanza è una serra con un letto, il giardino un piccolo Eden tra galline e conigli. Per Joè la natura, i suoi colori e i suoi simboli sono infatti tra le principali fonti di ispirazione per raccontare se stesso, la positività e l’unicità con cui ogni giorno affronta la vita. 
Un’originalità espressa anche nella musica, capace di spaziare e saltare tra generi che apparentemente potrebbero sembrare agli antipodi come il rock italiano dei Litfiba e il pop internazionale di Katy Perry, due artisti a cui Joè molto legato fin dall’adolescenza. 

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