SCREAM 3 DAYS – “Rhesus Negative”

SCREAM 3 DAYS – “Rhesus Negative”

Oggi ho la fortuna di presentarvi una band formidabile proveniente da Torino, gli Scream 3 Days, che escono in questo 2023 con il loro secondo album “Rhesus Negative” prodotto dalla WormHoleDeath. La proposta musicale è un feroce melodic-death metal. Il disco consta in dieci tracce per una lunghezza di circa quaranta minuti.

Si parte con l’intro acustico “Sa – Ta – Na – Ma”, poi la batteria apre le danze sulla seconda traccia “Sodoma Impure Race”, pezzo ringhioso con voce growl, pesantissimo e chitarre taglienti. La melodicità del ritornello si sente, il brano è molto potente e quando al minuto due e venti tutto si ferma si sente la variazione della pressione sonora sulle orecchie. La terza traccia, “The First and the Last”, parte con una sferzata di chitarra al fulmicotone e batteria sparata, e gli strumenti a corde sono un tutt’uno ed imprimono una potenza alla canzone senza pari, il basso si sente e martella, i ritmi non sono furibondi ma si tengono allegri. Brano bello tosto ma anche decisamente catchy che non potrà non piacere agli amanti del genere.

“Divine Spark – DNA”, quarta traccia proposta dal combo torinese, inizia con la batteria che rimane sempre rotonda e corposa, ritmi adesso alti e poco inclini al relax, la voce è prepotente, grossa e soprattutto cattiva, il brano è caratterizzato da fiammate improvvise e da brevi rallentamenti così da rendere il pezzo piacevole e meno mazzata sui denti. Sui due minuti e cinquanta il primo solo di chitarra, breve ma intenso. Si continua con “Majestic 12”; voce cavernosa e ritmi non al fulmicotone, ogni tanto ci si prende qualche minuto di pausa, il brano è davvero ben congegnato, armonico ma potente, melodico sul ritornello ma ruvido nelle parti strettamente strumentali. “Megiddo” ha un approccio decisamente più cazzuto, ritmi altissimi molto death metal classico anche se il ritornello ha delle parvenze ficcanti, sui due minuti e cinquanta bel solo di chitarra. Questa traccia è davvero una mazzata sui denti, tutta carica e cattiva, pochi compromessi e acceleratore spinto al massimo.

Si continua con “Inanna”, dove il basso apre le danze, poi chitarra e batteria, per un breve intro e poi si parte spediti con ritmi tamburellanti e potenza, interessanti i vari virtuosismi di chitarra presenti nella traccia. Direi che questo per ora vince il premio del mio mio pezzo preferito: dritto, cazzuto e dinamico. Su “Sun Serpent’s Light” la batteria gioca a fare la cattiva con voce e chitarra, brano anche questo prepotente molto death-metal old style. Mi piace molto la batteria, sui due minuti e quaranta ci si rilassa e tutto perde quota con l’arpeggio di chitarra è la breve narrazione in lingua italiana che aumenta il pregio ed il pathos della traccia, poi nuovamente tutto esplode. Si arriva alla penultima traccia, “Imago”, che risulta come intro alla successiva, ovvero la title track nonché ultima canzone “Rhesus Negative”: il pezzo è il più lungo dell’intero album, si superano i sei minuti. La batteria imperversa per un minuto abbondante e poi…la pace. Dopo un arpeggio di chitarra e la voce acre di J.Kross ecco il ritornello. Un brano non estremo, ma significativamente robusto, tra parti meno violente e blast-beats si arriva in fondo al disco. Interessanti sono i vari soli di chitarra presenti nella traccia che affettano la composizione.

Considerazioni finali:
Questo disco, devo essere sincero, mi è piaciuto parecchio: un disco duro, cattivo ma allo stesso tempo melodico e pieno di passione e rabbia. Non ho trovato nell’ascolto dei punti di caduta o delle debolezze, anzi, ogni traccia è perfetta e lascia il segno nell’ascoltatore. Auguro tantissima fortuna a questa band torinese perché se la meritano e spero di vederli live quanto prima.

Igor Gazza

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