“Selinute”, è il nuovo album di Tiziano Popoli

Selinute” è il nuovo ambizioso progetto del poliedrico compositore Tiziano Popoli in sinergia con l’artista e disegnatore Roberto Baldazzini. Entrambi emiliani, entrambi della generazione e degli ambienti del ’77 bolognese.

Un incontro inedito tra musica e fumetto dopo un percorso performativo durato cinque anni, nel corso dei quali sono stati coinvolti due importanti musicisti come il vocalist e chitarrista Paolo Venturi (colonna portante del blues italiano) e il musicista e ingegnere del suono Paolo Modugno alle percussioni.

Un vero e proprio trio musicale ‘orchestrato’ da Tiziano Popoli e impreziosito dalle visioni artistiche di Roberto Baldazzini. Un album di 4 brani rigorosamente strumentali e ‘catturati’ in presa diretta, in uscita il 19 aprile per la label atipica Archaeological Records (recentemente ha coprodotto l’ultima fatica discografica di Alos, “Embrace the darkness”).

“Selinute” [AR R5] è la registrazione live di una delle più intime configurazioni di Tiziano Popoli. Una sintesi a tra linguaggi diversi che sconfina nei territori espressivi dell’arte contemporanea. Un sound sciamanico e psichedelico con un ruolo importante giocato dalla chitarra di Venturi. Un magma sonora che oscilla tra rock psichedelico, abstract blues, reminiscenze orientali e rumorismi kraut. Ne viene fuori una jam session surrealista raffinata poi da un attento lavoro di missaggio. Un’esperienza psichedelica di laica sacralità, in cui le percussioni mediorientali di Paolo Modugno accompagnano l’ascoltatore attraverso territori vasti e desolati descritti dai synth di Popoli e interpretati dalla chitarra del virtuoso Paolo Venturi (già rappresentante italiano nella Blues Foundation di Memphis).

La sera del 30 Ottobre 2022 Popoli invitò il chitarrista e vocalist Paolo Venturi ed il percussionista Paolo Modugno a prendere parte, per un’occasione molto speciale, ad una sessione di improvvisazione rituale. L’occasione era la presentazione presso il teatro La Venere di Savignano (struttura annessa al museo archeologico in cui non a caso è custodita una delle più importanti statuette di dee madri) del progetto Selinute di Roberto Baldazzini.

Il rituale prevedeva un travestimento collettivo di pubblico e artisti con maschere raffiguranti Selinute, la proiezione di una video installazione sul pantheon grafico creato da Roberto Baldazzini, ed un concerto di Tiziano Popoli accompagnato da una performance di danza a cura della coreografa Manon Peronne.

Il compositore aveva articolato la performance in quattro atti, che sono ora le quattro tracce del disco che questa straordinaria serata di astrattismo spirituale documenta. Roberto Baldazzini ha creato Selinute come incarnazione di un’iDea – ciò che viene prima di una dea: l’idea della divinità. Il progetto Selinute è un’azione artistica di sacralizzazione del pensiero. Selinute è pulsione di antichissima origine, culla del divino, sorgente della materia di cui è fatto il mito. Dee madri – madri di idee. Selinute si pone in continuità ideale con le figurine femminili prodotte durante il Paleolitico superiore: colei che genera e diffonde il desiderio, incarnandosi in tutte le creature viventi e innescando il ciclo della vita.

Il progetto si concretizza quando i curatori di Archaeological Records, in occasione di una personale di Baldazzini organizzata da AR a Roma nel 2018, gli propongono di sperimentare con altri linguaggi oltre a quello del fumetto o della pittura. In un percorso di sperimentazione che ha trovato il suo primo approdo pubblico nell’evento di live drawing e musica (con l’Orchestra dei Castelli diretta proprio dal maestro Popoli) tenutosi presso il Teatro Fabbri di Vignola nel dicembre 2021, sono stati realizzati incontri tra Selinute e linguaggi diversi come la video arte, il design tessile, la performance situazionista, il guerrilla marketing e, soprattutto, la musica.

L’incontro tra Tiziano Popoli e Roberto Baldazzini avviene nella Bologna della fine anni ’70, ma molti erano gli amici in comune già dai tempi della scuola. Entrambi contribuiranno con successo (con la musica sperimentale il primo e con il fumetto il secondo) a dare corpo alla contro-cultura durante gli anni ’80, divenendo dagli anni ’90 due maestri del loro settore. Solo recentemente, per un’ispirazione sussurrata a Baldazzini da Selinute, i due si sono uniti per questo progetto comune.

Selinute è anche un progetto visuale e musicale libero dalle linee guida del mercato editoriale e dunque aperto e liquido. Il disco è prodotto da Archaeological Records, un progetto curatoriale di cui l’etichetta discografica è una parte, che produce libri e organizza mostre, quindi non stiamo parlando della solita label tradizionale.

Archaeological Records è estranea al mercato discografico, i suoi dischi vengono venduti esclusivamente e direttamente tramite Bandcamp o dagli artisti coinvolti, invitati in primo luogo a ragionare su temi relativi all’archeologia musicale e all’arte preistorica in generale. Archaeological Records pratica la diffusione gratuita dei file digitali in alta risoluzione.

“Selinute” di Tiziano Popoli esce in doppia edizione cd e vinile d’arte. Il cd, digipack cartonato a tre ante, esce in un’edizione di 300 copie. Il vinile è una edizione di 5 copie d’arte di cui solo due per la vendita: vinile trasparente lathe cut con packaging disegnato a mano dal vivo in occasione della presentazione del progetto il prossimo 19 Aprile a Bologna. Digitale come sempre gratuito.

Ad anticiparne la release, il singolo “Prima Danza”, traccia numero 2 del disco, accompagnato da un particolarissimo videoclip per la regia di Giulio Di Mauro, fondatore di Archaeological Records e coordinatore grafico di tutto il progetto.

Release party di presentazione, venerdì 19 Aprile in collaborazione con lo spazio Fluart di Bologna, con il vernissage di una mostra dedicata di Roberto Baldazzini: schizzi preparatori, maschere (che sarà possibile indossare durante la serata), tavole inchiostrate, digigrafie, video installazioni e perfino un’ icona in pittura acrilica, che rimarranno a benedire le sale di Fluart fino a metà Maggio.

Il tutto ricco di sorprese e rigorosamente non convenzionale, in pieno stile AR.

Lasciatevi guidare nel magico universo di Tiziano Popoli e Roberto Baldazzini. Che il viaggio abbia inizio!

● Ascolta e acquista “Selinute” su Bandcamp https://archaeologicalrecords.bandcamp.com/album/ar-r5-selinute

● Guarda il videoclip del singolo “Prima Danza”, diretto da Giulio Di Mauro https://youtu.be/3zVwCW3vLKI

LINE-UP:

Tiziano Popoli analogue and digital synthesizers, sampling, loops, mix

Paolo Venturi electronic guitar, vocals on Prima Danza

Paolo Modugno frame drums

TRACKLIST UFFICIALE:

Entrata 10:45″

Prima Danza 07:37″

Seconda Danza 06:19″

Trionfo 08:53″

BIOGRAFIE:

ROBERTO BALDAZZINI

Roberto Baldazzini nasce a Vignola nel 1958; lettore e collezionista di riviste glamour anni ’50 e di fumetti classici americani, trae ispirazione tanto dal cinema hollywoodiano anni ’40 e ’50 che dai maestri come Hal Foster ed Alex Raymond. Amico di Magnus, Igort e Mattotti, esordisce nel mondo del fumetto nei primi anni ’80, collaborando con le riviste Orient Express, Cyborg e Blue. Sulle cui pagine nasceranno diversi personaggi e storie con Stella Noris, Casa HowHard, Chiara Rosenberg, Beba e molti altri. Il suo segno singolare, nitido ed estremamente intellegibile, denso di rimandi alla pop art, lo sintonizza con il mondo della comunicazione pubblicitaria. Realizza così campagne per Erg, Axe, Ferrovie dello Stato, Tim. È considerato uno dei disegnatori fetish più importanti al mondo e grazie alla sua pittura ha influenzato almeno due generazioni di artisti, grafici pubblicitari e voyeurs, traghettando la grande scuola del fumetto italiano nella contemporaneità.

TIZIANO POPOLI

Tiziano Popoli è compositore, pianista, direttore d’orchestra, arrangiatore e performer. È attivo dalla seconda metà degli anni ’80 nel campo della sperimentazione sonora, della musica elettronica e della musica d’uso. Crea musica d’ascolto e colonne sonore cinematografiche, musiche di scena e sound design per spettacoli e performances teatrali, coreografie e installazioni acustiche. Da molti anni si occupa di field recordings, documentazione sonora di luoghi e ambienti e realizza installazioni audiovisive interattive. Ha insegnato Informatica Musicale e ha tenuto workshop e masterclass presso Corsi di formazione, Conservatori e Università. E’ stato direttore artistico di Rimusicazioni Film Festival, Bolzano. Ha ricevuto numerose commissioni di composizione e si è esibito in Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, Belgio, Olanda, Serbia, Romania, Bulgaria, Grecia, Montenegro, Iran, Korea del sud, Giappone, Canada, Stati Uniti.

Nel 2021, per l’etichetta newyorkese RVNG Intl./Freedom To Spend ha pubblicato il doppio vinile/CD Burn the Night / Bruciare la notte Original Recordings 1983-1989, contenente i suoi primi lavori. Nel 2022, per l’etichetta californiana Time Released Sound, ha pubblicato il vinile/CD In Lingua Mortuorum e, per la italiana Soave, il vinile Sull’Accordo Mimetico.

PAOLO VENTURI

Paolo Venturi è considerato una colonna portante del Blues, additato fin dalla giovane età come uno tra gli artisti più significativi e autentici di questo genere. Molto presto nel corso della sua carriera, ha sentito il bisogno di slegarsi dai dettami stilistici di un solo genere, avviando collaborazioni e lavori discografici con artisti internazionali ove è riuscito a fondere il Blues più tradizionale con la musica berbera e africana in generale, non disdegnando incursioni di elettronica. Si è esibito in festival di settore in tutta Europa e negli Stati Uniti ed è stato rappresentante del Bel Paese per la Blues Foundation di Memphis e European Blues Union. Ha all’ attivo 7 dischi autografi, oltre a diverse altre collaborazioni.

PAOLO MODUGNO

musicista, ingegnere e disegnatore del suono, vive e lavora a Roma dove realizza numerose colonne sonore per il teatro di ricerca, produzioni radiofoniche, documentari e installazioni sonore. Nel 1984 apre a Roma lo studio di registrazione O.A.S.I.. Suona strumenti a percussione tradizionali dell’area maghrebina, mediorientale e balcanica, in particolare il bendir, il daf, il dayereh, il davoul. Tra i musicisti persiani ha collaborato anche con Ali Akhbar Shekarcì, registrandone alcuni concerti in Italia, con il trio ShadjarianAlizadeh-Kalhor, curandone il suono al Festival dei Popoli a Firenze, con il gruppo di Shanbezadeh al teatro Colosseo di Roma, con Mohssen Namjoo e con il duo KalhorSamani al teatro Greco di Roma. Ha collaborato per un lungo periodo con Mohssen Kasirossafar nel gruppo Sarawan, suonando strumenti a percussione tradizionali iraniani (daf, dayeréh, dohol), con Siamak Guran nell’ensemble di musica curdo-iraniana Ouraman, con Pejman Tadayon, Reza e Hamid Mohssenipoor in vari progetti. Da Gennaio 2019 è membro dell’orchestra di musica persiana Toranj, diretta da Vahid Hajihosseini, e dell’omonimo quartetto con Hosna Parsa, lo stesso Vahid Hajihosseini e Giovanni Lo Cascio alle percussioni.

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