The Great Divide è sinonimo di fottuto rock and roll! Sembra un album che unisce lo street metal degli anni Ottanta e l’hard rock metallizzato degli anni Duemila, e diciamo che forse forse non stiamo esagerando dicendo questo, come non crediamo di esagerare affermando che questa band, ora giunta al suo secondo capitolo discografico, può darle di santa ragione a tanti colleghi, sia famosi che meno famosi… Perchè la band in questione ha la maturità giusta, la sensibilità e la competenza per emozionare in alcune ballad o semi ballad, e poi colpire con groove in altri pezzi da novanta come “Higher”, “Speed”, “Broadway” o “Hell Scar”.
Il tutto si sussegue in una tracklist che non delude mai, comunque. E’ un continuo affermare di essere qui non solo per fare il proprio compitino ma per far capire che in Italia ormai da tantissimi anni, in ogni stile di rock e metal si fa sul serio, e molto. Questa band secondo me dovrebbe essere fiera del cammino che sta facendo e investire il più possibile sulla propria musica e magari puntare sull’estero, perchè ha un appeal molto internazionale e il sound giusto al momento giusto.
Questo “Higher” è un piccolo gioiellino che non può passare inosservato, sarebbe un delitto!