“Memoriam” è un manifesto di tecnica e brutalità, che esce sul finire di questo 2022. Gli svedesi Faustus triturano e distruggono tutto in undici episodi dove non vi è limite alla cattiveria chirurgica che questa band vuole affermare con prepotenza. Sembra quasi che i Faustus siano rimasti in una gabbia buia e maltrattati per anni, per poi venirne fuori trasformati e deviati. Ecco, non so se sono riuscito a rendere l’idea di cosa troverete in questo disco, ma spero di sì.
Episodi come “Deprived of liberty” e “Psychogenic” vi metteranno subito di fronte a questa realtà. Riff che ricordano da vicino certo post metal e voce lacerante che descrive scenari poco rassicuranti. Un lavoro di batteria semplicemente disumano, spezzato e con ripartenze repentine, che siano in doppia cassa o con tempi più sostenuti nei bpm. Ma questa band sa dosare la pesantezza molto bene e anzi, sembra preferirla alla velocità. Stando a quanto ho detto, infatti, abbiamo canzoni pesanti come centinaia di tonnellate come “Anhedonia”, “Sleep” o “Existence, Death”. Inutile girarci ancora attorno, questo album spacca dall’inizio alla fine. Un concentrato di visionarietà, rabbia, frustrazione.
Tutto sapientemente amalgamato e dopato con una preparazione dei musicisti molto elevata. Un disco fatto per chi dal death metal non vuole solo velocità e ricordi della “vecchia scuola”, ma piuttosto questo album è un prodotto destinato ad essere amato alla follia o odiato. Amato per chi ha avuto un approccio propositivo verso le ultime tendenze del metal estremo (Strapping Young Lad, Meshuggah, Gojira), odiato per chi si tappa le orecchie prima ancora di ascoltare. Una cannonata!
https://open.spotify.com/artist/5DBSjSUebxUX0uBiMK63kR