LËV, un modello di sperimentazione ibrido elettrico-acustico

I LËV debuttano con un Ep dal titolo “L’invasione delle entità polinomiali” pubblicato oggi dalle label I Make Records / XXXV Live distribuito da Believe digital. Il gruppo dalle sonorità elettro-nostalgia e trip hop ha anticipato l’uscita discografica con il video-singolo Une Étoile – che potete guardare qui
Oltre ai migliori store digitali potete ascoltare l’intero lavoro di 8 tracce anche su Bandcamp oppure Youtube

I LËV, nome che omaggia i grandi maestri della letteratura russa, sono un anomalia musicale nella variopinta scena napoletana: non cantano in lingua madre bensì alternano inglese, francese, portoghese e italiano costituendo un progetto di inediti che fonde tessuti musicali elettronici e acustici. La loro musica è radicata nell’ibridazione tra il concetto di musica/macchina e l’esperienza live dei suoi strumentisti.

Il gruppo, formato da Federica Mottola (voce), Lucio Leone (batteria), Pasquale Gentile (synth), Stefano Pinto (basso) e Antonio Canciello (chitarre) nasce nel 2021 con l’obiettivo di realizzare una fusione che integri la musica elettronica in un processo vivo d’ispirazione musicale di fine anni 90. Un movimento che mette in discussione il ruolo della macchina in relazione agli strumenti “suonati” e viceversa.

“L’invasione delle entità polinomiali” verrà presentato dal vivo con uno showcase il 20 febbraio presso l’Auditorium Novecento di Napoli in apertura della violinista, produttrice e attrice belga Catherine Graindorge già al fianco di Iggy Pop, Nick Cave, Warren Ellis, Debbie Harry e Mark Lannegan, Chris Eckman, Hugo Race, Pascal Humbert e Bertand Cantat (Détroit), John Parish, Andrea Schroeder…

MIAB: Ciao ragazzi, domanda di rito : Chi sono i LËV ?
LËV:
Sono una band il cui tortuoso percorso ha portato a coagularsi da poco, pur essendosi sfiorati per anni in differenti scenari musicali e non solo. È un progetto che guarda a un particolare modello di sperimentazione ibrido elettrico-acustico senza mai però sovrapporlo ad un’autentica necessità di espressione

MIAB: “L’invasione delle entità polinomiali”, perchè proprio questo titolo ?
LËV:
Entità Polinomiali è stato il primo pezzo al quale abbiamo lavorato nei ritagli di tempo di un altro progetto. È dato dalle immagini evocate da quella grandinata sonora di Synth, quell’invasione, che accompagna tutto il brano . Un’invasione di “altro” che pervade l’intero EP

MIAB: Com’è nata la scelta di usare il singolo “Une Étoile” per il video ?
LËV:
È stato molto dibattuta tra di noi questa scelta, forte era il “partito” che sosteneva un altro pezzo: “Itaca”. In realtà Une Ètoile è il brano che ha avuto più cambiamenti e differenze di arrangiamento in assoluto, questa strana e continua evoluzione, ci rappresenta molto

MIAB: Di tutti i brani che avete pubblicato, c’è una traccia a cui tenete particolarmente ?
LËV:
Ognuno di noi ce l’ha. Io ad esempio (Lucio Leone ndr) sono molto legato a Dream me back, un pezzo che avevo nel cassetto da più di un paio d’anni e che solo nel lavoro in sala ha preso una dimensione “profonda”, definitiva. È molto interessante che ognuno di noi ha il suo pezzo preferito e sono tutti diversi, questo racconta della potenziale ricchezza di questo progetto

MIAB: Abbiamo letto che l’Ep è cantato in diverse lingue ! Perchè questa scelta ?
LËV:
Ogni lingua ha la sua armonia. L’intento è quello di mettere la scelta della lingua in funzione dell’armonia generale

MIAB: Non pensate che diverse “Lingue” in un Ep sia commercialmente dannoso ?
LËV:
Non crediamo che le riflessioni di carattere commerciale abbiano cittadinanza all’interno di un processo creativo

MIAB: Potrebbe sembrare una domanda banale o magari lo è : Dove sta andando la musica? E dove sta andando la vostra musica?
LËV:
Non credo esista una direzione prevedibile della “musica”. È un concetto davvero molto ampio. Va probabilmente a raccontare la contemporaneità e la cultura del momento nei modi che più le è propria. Noi tendiamo forse più, guardando con nostalgia a connotazioni musicali passate, a immaginare un futuro con più potenzialità espressive anche molto ibride.

MIAB: C’è differenza tra ciò che ascoltate e ciò che in realtà suonate ?
LËV:
È tutta una rielaborazione di qualcosa. Qualsiasi forma d’arte (o tentativo artistico) lo è. Proviamo come tutti a rielaborare noi stessi e i nostri gusti musicali sperando di non assomigliare alla pallida copia di nessuno.

About Author