Il progetto Matrioska social club ha origini salentine, ed è stato elaborato e concepito a Bologna. Partono da un powerduo, non un complesso musicale ma un collettivo. Nasce da
un’idea che ronzava da tempo per la testa di Lorenzo Zizzi (chitarre e voci) ovvero quella di rappresentare un mondo ormai quasi del tutto passato. Il mondo del non essere un singolo che
competa con l’altro (il diverso, il rivale), ma bensì di un singolo che collabora o che almeno si confronti con l’altro, cercando di formare un corpo, un collettivo in cui ciascuno propone le sue idee e in base alle capacità e i bisogni individuali che possono variare a seconda delle circostanze. Quindi decide di invitare alla collaborazione del suo nuovo progetto una vecchia
anima complice, già vissuta nel suo passato non troppo remoto, Gian Piero Nicolì (batterista).
Quello che ne esce fuori è un gradevole e coinvolgente omonimo debutto , che senza mezze misure ti entra in testa come un treno in corsa. Durante l’ascolto si possono apprezzare, suoni corposi e intensi, ben sostenuti da una linea vocale che ne esalta le potenzialità e allo stesso tempo le qualità della band. L’andamento del disco risulta vario e originale, con aperture di suono che si dimostrano una bella variante .
Una base comune, l’alternative rock ma con chiare influenze grunge, punk , che sono le differenze stilistiche personali dei due ragazzi che compongono band, che sono percepibili dentro questo lavoro.
Una sinergia comprovata in più di una circostanza per mezzo di brani ricchi di dinamica e che si rivela una manna dal cielo per rendere l’ascolto vario .
Un debutto che rende subito chiari gli obbiettivi della band quelli di stupire in positivo creando musica originale e d’impatto.