I Darkhold sono una neonata band dietro il cui monicker si celano artisti già rodati sia per progetti paralleli sia per la loro esperienza come Tribute band dei Testament, da cui accingono gran parte del sound proposto nel loro debutto per la Gost Record Label dal titolo “Tales From Hell”.
Un debutto che non lascia niente al caso , a partire dall’artwork ( prima cosa che ovviamente balza agli occhi ) fino ad arrivare alla musica contenuta all’interno dell’album che spazia senza alcuna remora all’interno della scena thrash metal dei bei tempi che furono, che pesca indiscriminatamente anche seppur in piccola parte nel repertorio dei già citati Testament
A questo poi andiamo ad aggiungere una produzione niente male, con suoni grezzi, dannatamente sporchi (nel buon senso della parola), accompagnata dal growling sguaiato e infernale classico delle bands che hanno ancora voglia di spaccare tutto quello che gli passa a tiro.
“Tales From Hell”, non è un album adatto a chi dalla musica cerca sperimentazione, pulizia del suono, o perizia tecnica particolare; ma a parer mio i Darkhold, altro non intendono fare che divertirsi e divertire i fans.
Ed è proprio ragionando con le orecchie dell’ascoltatore affezionato a certe sonorità che il lavoro di per sè va valutato. E sotto questo punto di vista l’album di debutto dei Darkhold assolve an pieno al compito imposto.
Sin dall’opener “No Strings On Me” è facile intuire come la band punti a bilanciare tanto la potenza del thrash metal quanto la feralità e la sfrontatezza del metal più classico. Seguendo con attenzione l’andamento dell’album , senza dubbio vengono fuori le venature maggiormente thrash della proposta oltre ad improvvisi ed inaspettati inserti tipicamente heavy metal.
Il tutto racchiuso in 40 minuti di musica che riconciliano con un genere, il thrash/metal classico che, quando è composto in una certa maniera, mantiene sempre inalterato il suo fascino anche a distanza di ormai un’infinità di anni.
“Tales From Hell” è insomma un lavoro consigliato ad ogni buon “defender” che si rispetti, un album che riesce a colpire i tasti giusti sin dal primo ascolto. Decisamente promossi!