Capitale nasce agli inizi del 2020 da un’idea nata qualche anno prima. Un’idea creata, masticata, immaginata e quasi lasciata in un cassetto. Ma, come spesso accade nella vita, a volte le cose succedono.
Capitale è una finestra affacciata sulla vita di una città rumorosa, viva, a volte feroce ma spesso sincera. Una città solcata da tante vite che si intrecciano e si guardano negli occhi, da sagome stanche che lasciano poco più di un’ombra sul marciapiede. Capitale è un racconto senza trama, una storia vista attraverso degli occhi qualsiasi, una storia presente e sincera.
MIAB: Capitale, un nome per onorare Roma. Cosa rappresenta per voi e per la nascita del gruppo?
CAPITALE: Roma è la nostra casa e la nostra musica è un racconto che nasce dalle nostre vite tra le mura e per le strade di questa incredibile e strampalata metropoli.
Nei nostri pezzi trasuda la vita urbana, l’asfalto, la bellezza e le storie che si incrociano tra le arterie della città.
MIAB: Come sarebbero i Capitale senza Roma?
CAPITALE: Nonostante tutti noi abbiamo girato molto e vissuto anche in giro per il mondo, Roma è parte di noi. Una mamma severa, che a volte ti tratta anche con durezza, ma che non smetti mai di amare.
Quello che cerchiamo sempre di fare è di portare questo ambiente urbano nella nostra musica, immaginando che chiunque, ovunque, possa immedesimarcisi, e rispecchiarcisi.
MIAB: È da poco uscito il nuovo singolo “23 giugno”, che segue il debut single “Inverno”. Qual è il fil rouge che lega le due canzoni?
CAPITALE: Sono due singoli che faranno parte del nostro primo disco, un album buttato giù di getto in pochi mesi. Tutte le canzoni sono episodi di una storia più grande, racchiusa in questo disco, il quale nasce come una fotografia di quello che siamo oggi, in base alle strade che abbiamo percorso per arrivare fin qui.
Non ci abbiamo ragionato molto, abbiamo registrato quello che sentivamo più nostro e l’abbiamo messo in un disco.
MIAB: Come vedete la scena rock italiana in questi ultimi anni e c’è qualche artista di questa scena in particolare a cui siete musicalmente più legati?
CAPITALE: La scena rock italiana, per come intendiamo noi “scena”, purtroppo ad oggi non esiste. Non c’è un movimento unico e compatto in Italia, ci sono esperienze un po’ frammentate e sparse.
Ma il rock esiste e continuerà ad esistere, ad evolversi e crescere. Purtroppo, il rock senza musica live perde molta della sua forza, quindi bisognerà pazientare un po’.
Se dovessimo citare band che sentiamo più vicine come stile direi Ministri, Zen Circus, Giorgio Canali, Teatro degli Orrori e Cara Calma per citarne alcune.
MIAB: Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi mesi dei Capitale?
CAPITALE: L’uscita del video di 23 Giugno nei prossimi giorni, il prossimo singolo a Febbraio e poi del disco in primavera.
In realtà abbiamo già pronto un cassetto intero di nuovi pezzi su cui stiamo lavorando per un secondo disco, sicuramente pìù maturo, più consapevole e con uno stile più formato, che speriamo di finire entro quest’anno.