Si intitola “Eroi fragili” il secondo disco del cantautore veneto Clo.Ser, disponibile dal 16 febbraio 2023 in streaming e download.
“Eroi fragili” – che segue il precedente lavoro “Cervello in fuga” [2021] – è un album in cui l’autore racconta di una nuova, sofferta normalità, pregna del senso di incertezza e sospensione che ha caratterizzato l’ultimo biennio.
Un’assenza di gravità che si esplicita in un viaggio attraverso 5 brani orecchiabili, introspettivi e amaramente ironici. Protagonisti delle storie sono persone comuni fragili e talvolta deboli, alle prese con l’eroica avventura di vivere il proprio tempo e le proprie relazioni in un contesto che spesso non li rassicura.
MIAB: Benevenuto Clo.ser, “Eroi Fragili” perchè questo titolo?
Clo.ser: Ciao e grazie di avermi invitato.
E’ un titolo apparentemente controverso; come la maggior parte delle persone che scrivono sono straordinariamente attratto dai connubi, dai contrari… L’eroe fragile è l’artista che affronta il palco, con il coraggio e l’incoscienza di mettere in mostra tutto se stesso, fragilità comprese. Allo stesso modo è anche la persona comune che si lancia, suo malgrado, senza paracadute nella giungla di una società competitiva e giudicante. Ho scritto il titolo avendo in mente Dylan Dog, il personaggio dei fumetti, secondo me è lui l’eroe fragile per eccellenza, marchiato a fuoco nelle storie come un ciarlatano, ma coerente, sensibile, donnaiolo, incompreso e vincente.
MIAB: “Questuanti” è il tuo video. Un titolo strano ! Spiegacelo un pò
Clo.ser: Un termine poco usato, potevo intitolarlo ‘mendicanti’ ma non era lo stesso. Ha come protagonisti le coppie e i loro rapporti complessi, la presunzione di capire e la desolazione di non esserci riusciti. Siamo tutti questuanti, ovvero mendicanti, di una risposta… che non arriva…
MIAB: Ti piacerebbe una voce femminile nel tuo progetto ?
Clo.ser: Nel brano ‘Cervello in fuga’ e in altri vecchi brani c’è già, è quella di Serena, alla quale sono legato sentimentalmente. Con piccoli adattamenti ci stava bene anche in un paio di brani di ‘Eroi fragili’, ma questa volta non se ne è fatto niente. Vedremo nel prossimo disco.
MIAB: Synth e suoni campionati oppure un sound più genuino e naturale ?
Clo.ser: Guarda, mi piace tantissimo il suono della chitarra acustica, e prediligo un sound più naturale. Tuttavia, tra le mie preferenze musicali, ci sono i Subsonica, i Depeche Mode, i Prodigy… tutta roba vecchiotta ma certamente piena di suoni particolari e creati ad hoc.
MIAB: Hai mai pensato di cantare in Inglese ?
Clo.ser: Sono consapevole che l’inglese dia una botta di vita dal punto di vista, soprattutto, ritmico alle canzoni, e ho anche provato a scrivere qualche cosa.
Infatti, ‘Dsotti’, un brano presente in ‘Cervello in Fuga’ è per metà in inglese e per metà in italiano e anche ‘As you are’, inizialmente, era un brano scritto interamente in inglese.
L’italiano mi permette, tuttavia, una maggiore libertà espressiva, mi dà l’opportunità di utilizzare più colori e sfumature.
MIAB: Che cosa ne pensi della scena musicale italiana in generale ?
Clo.ser: Credo che in Italia ci siano tantissimi musicisti, cantanti e autori straordinari, tuttavia il trend attuale penalizza un po’ la musica suonata (fenomeno Maneskin a parte). Ci sono sempre più artisti pop, rap, trap, che utilizzano samples e autotune a piene mani, e anche il modo di comunicare è cambiato radicalmente negli ultimi anni. Gli stessi fruitori della musica sono molto diversi rispetto a qualche tempo fa; soprattutto i più giovani sembrano avere una soglia dell’attenzione più bassa, e le canzoni si sono adeguate: sparano tutto già nei primi secondi, per catturare l’ascoltatore, e durano sempre meno.
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