I Lonesome Heroes si formano a Roma nel 2017 a Roma, da un’idea del cantante / chitarrista Stefano Bassani, hanno immediatamente scelto il loro sound ispirato alla scena punk rock e hard rock californiana degli anni ’80 / ’90 (Social Distortion, Bad Religion, Dropkick Murphys, Motley Crue, Papa Roach …) scegliendo comunque suoni contemporanei e potenti distorsioni.
Nel 2018 scrivono e registrano il primo album in studio “A Bandit Story” che contiene 9 tracce più una canzone acustica.
I Lonesome Heroes suonano in molti locali ed eventi della metropolitana romana, attirando l’interesse della comunità di motociclisti.
Dopo alcuni cambi di Line Up e con l’ingresso del chitarrista Massimiliano Rosano nella band, il suono diventa più completo passando dal Punk all’Hard Riff rock. Nel 2019 i Lonesome Heroes sono invitati a suonare alla 4 ° edizione di Eternai City Custom Show, il più importante evento italiano di motociclisti e custom.
MIB: Ciao ragazzi, quanti brani avete lasciato fuori per la realizzazione del nuovo album ?
LH: A malincuore abbiamo dovuto escludere 4 brani.ù
MIB: Qual’è stato il fattore determinate per la scelta dei brani ?
LH: Come spesso accade, durante la registrazione del disco c’è stata un’evoluzione tecnica. Abbiamo scelto i brani che a nostro parere risultano più potenti
MIB: Due video dove è sempre presente una o più figure femminili !
LH: Le figure femminili accompagnano i nostri video rendendoli, emozionalmente parlando, ancora più forti. Poi c’è da dire che, non essendo noi dotati di estrema bellezza, la presenza femminile compensa.
MIB: Tatuaggi e Harley Davidson , incidono sullo stile musicale della band ?
LH: Penso sia inevitabile facendo parte dello stesso mondo.
MIB: Pensate che un’esperienza live all’estro come ad esempio un Tour sia più produttiva di una qui in Italia? sempre parlando di Tour !
LH: Un tour è sicuramente una tra le esperienze più belle e formative per una band. Considerando il nostro genere musicale, probabilmente all’estero potremmo richiamare un pubblico più vasto.
MIB: Un nome su tutti che ha influenzato il vostro sound
LH: Dovendo scegliere direi sicuramente i Volbeat.
MIB: Tra un pò si tornerà live !!
LH: Il live è la cosa che più ci è mancata in questo periodo: avevamo già delle date, fissate poco prima del lockdown, in Italia. Non vediamo l’ora di salire nuovamente sul palco!!!
MIB: La scena musicale romana è più Tribute band o DIY band ?
LH: La scena romana, ma più in generale quella italiana, è ricca di band molto valide. La scelta del pubblico però, nella maggior parte dei casi, tende verso la Tribute band.
Penso questo sia legato ad un discorso culturale; sarebbe più giusto valorizzare anche il lavoro delle band originali.